romina power ylenia carrisi oggiRomina Power con Ylenia Carrisi

L’artista: “Una madre lo sente, so che è ancora viva’

«Una madre conserva un cordone ombelicale invisibile con i figli che mette al mondo: se Ylenia fosse morta lo avrei sentito». Con queste parole, intrise di una fiducia che resiste al tempo, Romina Power torna a parlare della figlia scomparsa a New Orleans all’inizio del 1994.
Lo fa in un’intervista al Corriere della Sera, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro Pensieri profondamente semplici, edito da Rizzoli. Un volume che è, nelle sue parole, «un abbecedario della vita», e anche un luogo dove finalmente restituisce la sua versione di quegli anni segnati da dolore, silenzi, accuse e speculazioni.

Fino al 1994 Romina ritagliava ogni articolo che la riguardasse. Poi smise. «Di Ylenia e del mio divorzio hanno parlato tutti, tranne me», spiega. In queste pagine, per la prima volta, sceglie di farlo.

Le ferite dei titoli e delle falsità: “Come può sentirsi una madre?”

Tra le tante cose che negli anni l’hanno ferita, ce n’è una che ancora oggi Romina ricorda con precisione:
«Qui a Milano c’era un giornale che si chiamava La Notte. Fece un titolo cubitale in prima pagina: Ylenia è morta. Senza prove, senza niente. Ma come si deve sentire una madre che ha la speranza nel cuore?».

Una ferita che non si è mai rimarginata, aggravata da insinuazioni e illazioni:
«Hanno detto che la tenevamo nascosta per farci pubblicità, che usava droga, che aveva scelto lei di buttarsi nel Mississippi».

Tutte versioni che Romina respinge.
«Ylenia era curiosa, brillante. Le mancava un esame per laurearsi al King’s College. Sapeva nuotare. Non ho mai creduto al racconto del guardiano dell’Acquario: la sua descrizione era inattendibile».

New Orleans, la ricerca e la solitudine: “Sophia Loren fu l’unica a chiamarmi”

Dopo la scomparsa, Romina e Al Bano restarono a New Orleans quasi un mese. In quel periodo, racconta, sentì la vicinanza di un’unica persona del mondo dello spettacolo: Sophia Loren.
«Non posso dimenticare la sua telefonata. Si mise a piangere. Mi era vicina da mamma a mamma».

Quel viaggio, però, segnò un momento di rottura nella coppia:
«Dopo quasi un mese, Al Bano premette per rientrare: aveva impegni di lavoro. Può darsi che quella decisione abbia contribuito alla frattura che ci portò al divorzio».

Anni di successi e paure: “Non era la vita che volevo”

Romina confessa che, anche negli anni d’oro, viveva con un senso di inquietudine.
«Avevo incubi frequenti. Forse perché non era la vita che volevo. Il successo non rende felici in automatico. Io sognavo una vacanza tranquilla ogni tanto. La famiglia era la cosa più importante».

Un desiderio di normalità che ha ritrovato solo in età adulta.

La nuova vita in Puglia: la masseria, la famiglia e le api

Oggi, a 74 anni, Romina Power vive nel Leccese, nella terra che ha sempre amato. Divide la masseria con suo fratello Tyrone, il figlio Yari e un piccolo universo di animali: «Cani, gatti, galline, rane, 90mila api».

Proprio parlando delle sue arnie, lancia un appello:
«Vorrei dire a chi spruzza gli antiparassitari sugli ulivi di smettere di farlo durante il giorno. Mi hanno ucciso un’intera arnia, e al mio apicoltore cinque».

Un amore che non si spegne

Nel libro e nelle sue parole c’è un messaggio chiaro: la storia di Ylenia non è finita.
Per questo Romina propone la nascita di una Fondazione per le ragazze scomparse, per non far sentire nessuna di loro dimenticata.

«Aspettiamo di rivederle. Non abbiamo mai smesso di amarle, né di cercarle».
È la voce di una madre che, dopo trent’anni, non ha mai smesso di sentire il battito di quel legame invisibile.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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