La difesa gioca la carta delle foto
Emergono decine di fotografie della famiglia nel bosco di Palmoli, allegate dalla difesa al Tribunale per i minorenni dell’Aquila. Gli scatti mostrano i tre figli della coppia — la primogenita di 8 anni e i gemelli di 6 — impegnati in attività quotidiane lontane dai principi ideologici contestati. I bambini sono ritratti mentre giocano con automobiline di plastica in un centro commerciale, ridono tra gli scaffali del supermercato, si lasciano scivolare dagli scivoli di un parco giochi e persino mentre mangiano gelato con cucchiaini di plastica.
I legali sostengono che queste immagini dimostrano la normalità della vita dei bambini, contraddicendo la narrazione delle assistenti sociali che descrivevano la famiglia come rigidamente avversa alla realtà contemporanea e all’uso di materiali plastici. Inoltre, spiegano che il rifiuto della primogenita a farsi installare un sondino naso-gastrico durante un ricovero nel 2024 era dovuto a una naturale paura, e non a motivi ideologici.
Le contestazioni e le misure del tribunale
Catherine Birmingham e Nathan Trevallion, genitori dei tre bambini, hanno presentato una nuova istanza contro l’ordinanza che aveva sospeso la responsabilità genitoriale, collocando i figli in una casa famiglia a Vasto. Le contestazioni dei servizi sociali riguardano presunte carenze genitoriali, rigidità caratteriale e limitata propensione alla negoziazione.
Nonostante i genitori abbiano adottato misure richieste dal tribunale — trasferimento in una casa più idonea, completamento dei cicli vaccinali e home schooling con maestra a domicilio — le autorità continuano a sollevare dubbi sulla loro idoneità. La vicenda comprende anche l’episodio del rifiuto del sondino naso-gastrico per i gemelli durante il trattamento dell’intossicazione da funghi nel settembre 2024.
@corrieredellasera Foto di vita quotidiana dei bambini della famiglia nel bosco: mentre si divertono sulle automobiline (di plastica) del centro commerciale, mentre scherzano con la loro amichetta tra gli scaffali del supermercato, o mentre, in un parco giochi, si lasciano cadere dagli scivoli (di plastica anch’essi). C’è anche lo scatto dei tre che mangiano il gelato utilizzando senza alcuna riluttanza cucchiaini di plastica. Documentazione fotografica e relazioni servirebbero a invertire la narrazione corrente e dimostrerebbero, contrariamente alle contestazioni di tutrici e assistenti sociali, che non c’è, ad esempio, una reale avversione della famiglia verso la realtà contemporanea, inclusi elementi quotidiani come l’uso della plastica. I legali spiegano che la circostanza del sondino naso gastrico e del rifiuto della primogenita a farselo installare durante il ricovero in ospedale nel 2024 fosse dovuto alla naturale paura di ciò che stava avvenendo, non ad altro. Sono decine gli scatti che gli avvocati della coppia anglo australiana, Marco Femminella e Danila Solinas, hanno allegato al ricorso depositato al Tribunale per i minorenni dell’Aquila. Sarebbero la prova (fotografica) che quei bambini — la più grande di otto, i gemelli di sei — ora separati dai genitori e collocati in una struttura protetta di Vasto, hanno vissuto una vita non solo ideologicamente piegata ai principi dei neorurali ma anche fatta di normalità, relazioni con altri bambini, gite, socialità. 👉 Leggi l'articolo completo di Valentina Baldisserri e Ilaria Sacchettoni sul Corriere #famiglianelbosco ♬ suono originale Corriere della Sera
Supporto psicologico e consulenze
La madre dei tre bambini ha espresso preoccupazione per lo stato di ansia dei figli, che si mordono le mani e mostrano segni di disagio. Per supportare la famiglia nei test psicologici richiesti, sono stati nominati due consulenti di parte: la psicologa Martina Aiello e lo psichiatra Tonino Cantelmi. I test dureranno almeno 120 giorni, durante i quali i bambini resteranno nella casa famiglia. Nel frattempo, hanno la possibilità di incontrare la madre in orari prestabiliti.
La sistemazione abitativa del padre resta incerta: il casolare messo a disposizione dall’imprenditore Armando Carusi sarà disponibile solo fino a fine febbraio 2026. Una soluzione alternativa è rappresentata dall’abitazione offerta dal sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, già proposta anni fa e temporaneamente occupata dai genitori dopo l’episodio di intossicazione da funghi.
Reazioni politiche e mediatiche
La vicenda ha suscitato reazioni politiche. Il vicepremier Matteo Salvini ha definito “sovietico” l’intervento delle autorità, sollevando il tema della libertà educativa e dell’home schooling. La famiglia, anglo-australiana, continua a difendersi mostrando prove fotografiche che attestano come i bambini abbiano avuto una vita normale, con giochi, socialità e esperienze comuni all’infanzia contemporanea.

