Fabio Giomi è stato reintegrato dopo il caso del test del carrelloFabio Giomi è stato reintegrato dopo il caso del test del carrello

La decisione del giudice: reintegro immediato di Fabio Giomi e stop al licenziamento

Il Tribunale del Lavoro di Siena ha messo la parola fine a una delle vicende sindacali più discusse degli ultimi mesi: Fabio Giomi, cassiere Pam licenziato dopo il controversotest del carrello, deve essere reintegrato. La decisione è arrivata nel pomeriggio, al termine dell’udienza che ha tenuto col fiato sospeso lavoratori e sindacati.

Il giudice ha riconosciuto l’illegittimità del licenziamento, condannando l’azienda anche al pagamento delle spese legali e del danno subito dal dipendente.


Una giornata di tensione davanti al tribunale

Fin dal mattino, davanti al tribunale di Siena, si erano radunati decine di colleghi, rappresentanti sindacali e cittadini. Cartelli, cori e applausi hanno accompagnato l’arrivo di Giomi, accolto come un simbolo di una battaglia più ampia.

“È una giornata che non dimenticherò mai”, ha detto il lavoratore subito dopo la sentenza. “Non è solo una vittoria personale, ma per tutti quelli che subiscono decisioni ingiuste”.


Il caso del “test del carrello”

La vicenda era esplosa quando Pam aveva licenziato Giomi in seguito a una verifica interna sul cosiddetto “test del carrello”, una procedura di controllo considerata dal sindacato arbitraria e sproporzionata. Secondo la difesa del lavoratore, si trattava di una prassi punitiva e non trasparente.

Il giudice ha accolto questa impostazione, stabilendo che il licenziamento non fosse giustificato né proporzionato.


La soddisfazione dei sindacati e il valore della sentenza

“La sentenza riconosce un principio fondamentale: la dignità del lavoratore non è negoziabile”, ha dichiarato il segretario della Filcams Cgil di Siena. “Questa decisione farà giurisprudenza”.

Per Giomi, ora, resta da definire il rientro in servizio, ma il messaggio è chiaro: la giustizia ha riconosciuto le sue ragioni. E per molti, questa sentenza rappresenta una vittoria che va oltre il singolo caso.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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