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Aggredita e uccisa nel parco a Rovereto, Iris Setti stava rientrando dalla madre: l’uomo aveva già seminato il caos

Il parco di Rovereto dove è avvenuta l'aggressione

Non ce l’ha fatta la 61enne Iris Setti, morta in ospedale per la gravità delle botte ricevute da un 40enne nigeriano senza fissa dimora che l’ha aggredita al parco Nikolajevka Rovereto, in provincia di Trento, la sera di sabato 5 agosto.

Omicidio Iris Setti, il senza fissa dimora si è avventato sulla 61enne al parco Nikolajevka

L’episodio si è verificato intorno alle 22:30 quando l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, si è avventato sulla vittima che stava rientrando a casa per assistere l’anziana madre malata che vive sul Lungo Leno. A dare l’allarme sono stati alcuni inquilini del condominio Europa che hanno sentito le urla della donna e, dalle finestre, hanno visto la vittima a terra con i pantaloni abbassati e l’aggressore sopra di lei che la colpiva in faccia. 

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All’arrivo dei carabinieri, l’uomo si era già dileguato. É stato rintracciato pochi minuti dopo in via delle Maioliche. Per fermarlo i carabinieri hanno dovuto usare il taser dato che era in uno stato confusionario, con tutta probabilità per aver assunto alcol. Arrestato per omicidio, è stato trasferito in carcere. Le indagini sono condotte dal pm Fabrizio De Angelis. Da comprendere se il senza fissa dimora si sia avventato su Iris Setti per una rapina o per violentarla, l’ipotesi al momento più accreditata viste le condizioni in cui è stata rinvenuta la 61enne.

La vittima è stata trovata con il pantalone abbassato, necessario il taser per fermare il 40enne

Il 40enne, noto in città per diversi atti molesti, un anno fa (il 21 agosto) aggredì passanti e carabinieri in via Benacense, a Rovereto, seminando il panico tra i passanti. Successivamente entrò in un locale e minacciò con il collo di una bottiglie i clienti per poi prendersela con le vetture in sosta danneggiando anche un’auto dei carabinieri. Nella circostanza tentò di aggredire un ciclista che reagì e riuscì ad allontanarsi.

Un anno fa scatenò il caos in via Benacense

“Il dolore della comunità è fortissimo. C’era stato un precedente: dobbiamo capire se quanto accaduto poteva essere evitato. Non c’entra il luogo in cui è successo il delitto o l’orario ma lo stato di salute della persona che era conosciuta” – ha riferito Francesco Valduga, sindaco di Rovereto e candidato per il centrosinistra alle elezioni provinciali del Trentino.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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