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Beirut, non le fanno prelevare i soldi: Sali Hafiz rapina la banca in diretta social per curare il cancro della sorella

Una 28enne libanese è stata costretta a rapinare la banca dove la sorella aveva versato i suoi risparmi per il limite sui prelievi imposto dal 2019 per fronteggiare la grave crisi economica in cui versa il Paese.

Il clamoroso gesto dell’attivista dopo l’ennesimo rifiuto, in Libano i depositi sono ‘congelati’ per 3 anni

Sali Hafiz, un’attivista e designer d’interni, aveva bisogno di quella cifra per pagare le costose cure per curare la sorella malata di cancro. Un gesto disperato dopo che la donna si era vista respingere nuovamente la richiesta di prelevare i soldi versati sul conto dal direttore di una banca di Beirut.

La giovane ha voluto rendere pubblica la sua situazione ed il clamoroso gesto trasmettendo in diretta sui social il momento della sua incursione nella filiale della Blom Bank. Nel filmato si sente mentre urla ai dipendenti di rilasciare una somma di denaro dopo aver estratto una pistola giocattolo. Inoltre ha cosparso l’edificio di benzina minacciando di dar fuoco all’istituto di credito. “Sono Sali Hafiz, sono venuta per prelevare i depositi di mia sorella che sta morendo in ospedale. Non sono venuta per uccidere nessuno o per appiccare un incendio… sono qui per rivendicare i miei diritti.”

L’irruzione con una pistola giocattolo dopo aver cosparso l’edificio di benzina: ‘Sono qui per rivendicare i miei diritti’

La 28enne ha affermato di essere riuscita a prelevare circa 13.000 dollari dai 20.000 dollari depositati dalla sua famiglia in banca. Per le cure servono circa 50000 euro. Hafiz ha detto ai media locali di aver usato la pistola giocattolo di suo nipote per rapinare prima di allontanarsi con i soldi in un sacchetto di plastica.

La giovane aveva già venduto molti dei suoi effetti personali e preso in considerazione la possibilità di vendere il suo rene per finanziare la cura del cancro di sua sorella di 23 anni. “Avevo già implorato il direttore della filiale per avere i miei soldi e gli ho detto che mia sorella stava morendo e che non aveva molto tempo a disposizione”.

La 28enne voleva vendere un rene per aiutare la sorella, è riuscita a fuggire con 20mila dollari

La 28enne e le persone che hanno supportato la sua ‘causa’ sono riusciti a fuggire attraverso una finestra sfondata sul retro della banca prima dell’arrivo delle forze di sicurezza.

Alcuni attivisti del gruppo Depositors’ Outcry hanno assistito al raid bancario e sono stati successivamente arrestati dalle forze dell’ordine. In Libano i depositi bancari sono stati congelati per tre anni dal governo dopo il crollo economico.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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