Matteo PiazzettaMatteo Piazzetta

Matteo Piazzetta non c’è più. L’ex pallavolista di Belluno, 36 anni, si è spento all’ospedale di Treviso giovedì 29 maggio, dove era ricoverato in rianimazione da alcune settimane. La scoperta di un male incurabile, avvenuta appena un mese e mezzo fa, ha lasciato poco spazio alla speranza. Il suo ultimo saluto è arrivato in un post sulla sua bacheca Facebook: una foto in montagna, con le parole che hanno spezzato il cuore a chi lo conosceva.
«Ciao amici, fisicamente non sarò più tra voi, ma sarò sempre al vostro fianco. Grato per ciò che ho avuto, ciò che mi avete dato».

Una vita tra sport, arte e viaggi

Originario di Mel di Borgo Valbelluna, Matteo Piazzetta era molto più di un atleta. Amava l’arte, i viaggi – soprattutto in bicicletta – e la montagna. Ma è la pallavolo ad aver segnato la sua vita e quella di chi ha condiviso il campo con lui. Centrale di 1,98 metri, ha giocato in varie squadre del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Dal 2012 al 2015 ha militato in Serie B con Montebelluna, poi un anno a Carbonera. A seguire l’esperienza in Serie B1 a Pordenone con la Gori Wines, quindi nel 2018 il trasferimento a Vicenza con l’Olimpia Zanè. Infine, il ritorno a casa: dal 2020 al 2022 ha indossato la maglia della Da Rold Logistics Belluno in Serie A3.

Il ricordo di chi lo ha conosciuto

Le società in cui ha militato e i suoi ex compagni lo ricordano con affetto. Belluno Volley ha scritto:
«Un rinoceronte sotto rete, ma di un’eleganza rara fuori dal campo. Il suo modo di essere lasciava il segno, senza far rumore».
Gli fa eco il Carbonera Volley:
«Un grande uomo e un grande atleta. Un onore averlo conosciuto».

Sui social, sono centinaia i messaggi di cordoglio. Lo ricordano come «un amico presente», «un’anima gentile», «un ragazzo dal sorriso che illuminava». Molti, tra chi ha commentato, non erano nemmeno a conoscenza della sua malattia: un segno di quanto fosse discreto, riservato, ma intensamente amato.

Un’eredità di gentilezza e passione

Matteo Piazzetta lascia un’eredità fatta di sport, amicizia e umanità. Chi lo ha incrociato sa che non era solo un atleta, ma una persona autentica.
Il suo modo di stare al mondo – gentile, silenzioso, profondo – resta nella memoria di tutti.

La data delle esequie sarà comunicata nei prossimi giorni. Intanto, Belluno si stringe attorno alla famiglia e conserva il ricordo di un uomo che ha saputo toccare il cuore di molti, dentro e fuori dal campo.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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