Dichiarazioni discordanti e misteri sull’età e lo stato di salute
Il cardinale John Njue, unico porporato keniano ancora in vita, ha dichiarato di non sapere perché non parteciperà al Conclave che da domani eleggerà il successore di Papa Francesco. Secondo le sue parole, non avrebbe ricevuto alcun invito ufficiale, una situazione inedita per chi ha diritto di voto.
‘Nessuna spiegazione, nessun invito’
Intervistato dal quotidiano Daily Nation, Njue ha smentito i rumors su gravi problemi di salute: “Non sono malato. Non ho ricevuto inviti e non capisco il motivo della mia esclusione”. Ha anche ricordato la sua partecipazione al conclave del 2013, che portò all’elezione di Papa Bergoglio.
La Chiesa risponde: ‘Era invitato, ma non sta bene’
La versione della Chiesa, però, è opposta. L’arcivescovo di Nairobi, mons. Philip Anyolo, ha dichiarato che Njue è stato regolarmente invitato tramite la Nunziatura Apostolica in Kenya, ma che non sarebbe in condizioni fisiche per affrontare il viaggio verso Roma.
Anche la Sala Stampa Vaticana ha confermato: i cardinali elettori non necessitano di inviti formali, perché ammessi de jure al conclave. Dunque, la sua assenza sarebbe dovuta solo a motivi personali o di salute.
L’enigma dell’età
Il dubbio si infittisce attorno all’età reale del cardinale. L’anagrafe lo indica come ottantenne, soglia limite per partecipare al conclave. Tuttavia, voci interne suggeriscono che abbia in realtà 81 anni. La sua data di nascita è stata recentemente rettificata nell’annuario pontificio, su sua stessa richiesta.
Verità nascoste o incomprensioni?
L’intero caso è segnato da dichiarazioni contraddittorie. Da un lato un cardinale che lamenta l’assenza di comunicazione, dall’altro la Chiesa che conferma inviti e giustifica l’assenza con ragioni mediche. Il giallo della mancata partecipazione resta, alimentato da ambiguità anagrafiche e retroscena poco chiari.