L’ex avvocato Lovati attacca: “Notizia falsa, sarebbe uno scandalo”
Massimo Lovati, l’ex difensore di Andrea Sempio, non usa giri di parole.
Di fronte alle indiscrezioni secondo cui il DNA sotto le unghie di Chiara Poggi coinciderebbe con la linea paterna dell’indagato, l’avvocato definisce l’ipotesi “inaudita, impugnabile e destabilizzante”.
Secondo Lovati, una fuga di notizie del genere metterebbe a rischio l’intera perizia della genetista Denise Albani, compromettendo sia il lavoro del perito sia quello del giudice:
“Chi ha diffuso queste informazioni ha compiuto un atto di terrorismo psicologico verso l’indagato”.
Il DNA sulle unghie: l’ultimo tassello dell’accusa
La Procura di Pavia presenta un quadro che ritiene robusto:
- il DNA sotto le unghie di Chiara,
- l’impronta 33 che corrisponderebbe al palmo destro di Sempio,
- le telefonate “anomale” nei giorni precedenti l’omicidio,
- il famoso scontrino del parcheggio di Vigevano, ritenuto sospetto.
È la seconda indagine su Sempio in otto anni, dopo la riapertura del caso e l’ipotesi di una possibile corruzione processuale che coinvolgerebbe un ex magistrato.
Sempio: “È come essere ai domiciliari”
Il 37enne vive ormai isolato, travolto dall’eco mediatica del caso:
“Sono tornato nella cameretta di quando ero ragazzo. Non posso fare nulla, non ho una vita”.
Ribadisce di essere innocente e di non aver mai nascosto nulla ai magistrati.
H2 – Le telefonate a casa Poggi: il nodo più controverso
L’accusa sostiene che Sempio sapesse benissimo che Marco Poggi, suo amico e fratello di Chiara, non fosse in casa. Tre telefonate in due giorni – 7 e 8 agosto 2007 – sarebbero la prova di un interesse anomalo.
La difesa ribatte che Sempio era convinto che Marco non gli avesse indicato una data precisa per la partenza.
Lo scontrino del parcheggio: alibi o costruzione?
Lo scontrino di Vigevano, consegnato un anno dopo i fatti, rimane uno degli elementi più discussi: un possibile alibi precostituito, secondo la Procura.
La difesa continua a definirlo un dettaglio privo di valore probatorio certo.
Verso il 18 dicembre: incidente probatorio decisivo
Il gip Daniela Garlaschelli ha fissato una nuova convocazione per l’incidente probatorio.
La Procura, convinta di avere in mano prove sufficienti, mira a chiedere il processo già nella prossima primavera.
Il caso Poggi è di nuovo al punto di massima tensione, tra polemiche, fughe di notizie e un’indagine che non smette mai di evolvere.

