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Chi è Luca El Makkaoui, uccide il papà dell’ex per l’auto e poi la va a prendere per consolarla

Ucciso dall’ex fidanzato della figlia per un automobile che non voleva restituire. L’imprenditore Anselmo Campa, 56 anni, era stato trovato morto il 20 aprile a causa di una ferita alla testa nella sua casa nel centro di Grumello del Monte, in provincia di Bergamo.

Omicidio Anselmo Campa, il 22enne non voleva restituire l’auto al padre dell’ex: “É la mia piccola belva’

Quella Renault Clio rosso che Hamedi El Makkaoui, 22enne che si faceva chiamare Luca Makka, chiamava sui social “piccola belva” e che utilizzava da quando si era fidanzato con Federica e che gli era rimasta anche quando nel marzo scorso avevano troncato una relazione che durava da 5 anni. La vittima aveva deciso di riprendersi l’auto per venderla ed aveva già individuato un acquirente. Per tale motivo l’operaio marocchino,  nato a Castelli Calepio e diplomato al Serafino Riva di Sarnico, si era incontrato nell’abitazione di Anselmo Campa, in via Nembrini, la sera dopo Pasquetta.

La Clio rossa della discordia

Tra i due gli animi si sono surriscaldati in fretta con il giovane che ha afferrato un martello ed ucciso l’imprenditore colpendolo alla testa. I vicini avevano sentito delle grida e inizialmente si era pensato ad una rapina finita male. La figlia del 56enne era a Sharm el-Sheikh, dove lavorava come animatrice in un villaggio turistico, quando è stata avvertita della morte del padre.

La lite e il colpo di martello fatale, El Makkaoui va a prendere la figlia della vittima in aeroporto e consola la madre

Con l’auto della discordia Hamedi El Makkaoui è andata a prendere la giovane all’aeroporto di Milano e le ha manifestato il suo cordoglio per la morte del padre. Poi ha fatto lo stesso con la madre, Sara, della ventunenne e fino a quando non ha confessato il delitto le è rimasto al fianco a consolarle. Ignare di tutto hanno ringraziato fino a quando hanno appreso la scioccante verità. Il ventiduenne ha ammesso le sue responsabilità in un lungo interrogatorio reso davanti alla pm Maria Esposito.

Luca El Makkaoui
Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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