Il luogo del drammatico incidenteIl luogo del drammatico incidente

Cosa è successo nella notte a Esine

Un gioco folle, trasformato in tragedia. Un ragazzo di 23 anni della Valcamonica si trova ricoverato in condizioni critiche Spedali Civili di Brescia dopo essere caduto dal tetto di un’auto in movimento.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Breno, il giovane si sarebbe sdraiato sul tettuccio di una Fiat Panda guidata da un coetaneo. Durante la percorrenza di una rotonda, l’accelerazione improvvisa lo ha fatto sbalzare sull’asfalto. È accaduto nella notte tra sabato 20 e domenica 21 settembre, intorno alle 5.30, lungo una strada di Esine (Brescia).

Gli amici che erano con lui hanno subito chiamato i soccorsi, ma quando i sanitari sono arrivati sul posto il ragazzo era già incosciente.

Quali sono le condizioni del giovane?

Il 23enne è stato soccorso in codice rosso e trasportato con l’elisoccorso al Civile di Brescia, dove si trova tuttora in prognosi riservata. Le sue condizioni sono molto gravi: ha riportato un forte trauma cranico e lesioni interne, ma i medici non si sbilanciano.

Le prossime ore saranno decisive per capire se il giovane riuscirà a superare la fase più critica. La famiglia, sconvolta, è al suo fianco, mentre la comunità della Valcamonica segue con apprensione l’evolversi della situazione.

Un “gioco” documentato in video

Le indagini hanno già fatto emergere particolari inquietanti. Sul cellulare del ragazzo ferito sarebbero stati trovati alcuni video che documentano la bravata: immagini che lo mostrano sul tetto della Panda mentre l’auto è in movimento.

Secondo gli investigatori, il gruppo di amici stava partecipando a una sfida pericolosa, probabilmente condivisa anche via social. La pratica di viaggiare sopra i veicoli, già segnalata in altri casi in Italia e all’estero, rappresenta una delle cosiddette “challenge estreme” che attirano soprattutto i più giovani in cerca di adrenalina.

La procura di Brescia ha aperto un fascicolo per ricostruire ruoli e responsabilità. In particolare, si dovrà stabilire se l’autista della Panda rischia un’accusa di lesioni personali gravissime o se la condotta sia stata una scelta concordata all’interno del gruppo.

Perché i giovani rischiano la vita in queste sfide?

Il caso di Esine riporta l’attenzione su un fenomeno preoccupante: le sfide pericolose che si diffondono soprattutto attraverso TikTok, Instagram e Telegram.

Gli esperti sottolineano come la ricerca di visibilità e approvazione sociale spinga ragazzi e ragazze a compiere azioni al limite del suicidio. Nel caso del 23enne della Valcamonica, la sfida si è trasformata in un incidente gravissimo che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più drammatiche.

La reazione della comunità e l’appello alla prudenza

La notizia ha scosso profondamente Esine e i comuni vicini. Tanti concittadini si dicono increduli davanti a un gesto così sconsiderato.

Le autorità locali invitano i giovani alla responsabilità: “Non è un gioco, queste bravate mettono a rischio la vita. Bastano pochi secondi per trasformare una serata con gli amici in una tragedia irreparabile”, ha commentato un amministratore della zona.

In attesa degli sviluppi

Mentre il 23enne lotta tra la vita e la morte in ospedale, i carabinieri proseguono gli accertamenti. Saranno fondamentali le testimonianze degli amici che erano presenti e le immagini rinvenute sul telefono per ricostruire esattamente la dinamica.

Al momento, l’ipotesi prevalente resta quella di un incidente dovuto a una sfida pericolosa, ma la magistratura dovrà stabilire se vi siano responsabilità penali dirette a carico del conducente o di altri partecipanti.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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