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Orrore a Giffoni, moglie e figli fermati per aver ucciso e fatto a pezzi Ciro Palmieri: si erano rivolti a Chi l’ha visto

Aveva denunciato la scomparsa del marito, il 43enne  Ciro Palmieri, ai carabinieri Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, e lanciato un appello a Chi l’ha visto. Monica Milite è stata fermata venerdì 19 agosto insieme ai figli, Massimiliano Palmieri, ed al 15enne PPA con l’accusa di omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà e dell’occultamento di cadavere.

Monica Milite aveva denunciato la scomparsa del marito ai carabinieri di Giffoni Valle Piana e rivolto un appello a Chi l’ha visto

Il panettiere di Giffoni Sei Casali risultava scomparso dal 29 luglio con la denuncia di scomparsa che era stata presentata dalla moglie il giorno successivo. Nell’appello lanciato alla trasmissione di Rai 3 la donna aveva raccontato che, prima di uscire di casa, il marito le aveva detto che si sarebbe recato in giardino a fare la doccia. All’improvviso, però, sarebbe andato via non prima di farsi portare gli abiti da lavoro per il giorno successivo davanti al cancello dell’abitazione.

Fin dalle prime fasi delle indagini sulla scomparsa di Ciro Palmieri erano emerse delle discrepanze rispetto a quanto dichiarato da Monica Milite. Da qui il sequestro del DVR (registratore) dell’impianto di videosorveglianza dell’abitazione, con diverse telecamere interne, per cercare di ricostruire quanto accaduto tra il 29 e il 30 luglio nell’appartamento di Giffoni Sei Casali. Nonostante le riprese risultassero sovrascritte il consulente tecnico nominato dalla Procura di Salerno è riuscito a recuperare le immagini che hanno incastrato moglie e figli della vittima.

Moglie e figli incastrati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza recuperate da un esperto: orribile massacro davanti a 11enne

Gli investigatori hanno così potuto ricostruire i dettagli dell’orribile lite avvenuta sotto gli occhi del figlio undicenne. Il 43enne è stato aggredito con l’uso di più coltelli con moglie e figli che hanno continuato a scagliarsi contro l’uomo anche quando ormai era esamine a terra.

Da un successivo filmato è emerso che veniva amputata una gamba della vittima con i resti dell’uomo che venivano riposti in una busta di plastica per essere poi occultati in un dirupo nel territorio di Giffoni Valle Piana. Il luogo è stato indicato dopo il provvedimento di fermo con Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino impegnati nelle operazioni di recupero che è avvenuto in località Curticelle. Durissimo il post condiviso su Facebook del fratello della vittima, Luca, che si è scagliato contro cognata e nipoti.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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