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Investito e ucciso a Negrar, raid punitivo a casa del pirata della strada: ‘Vieni fuori, ti ammazziamo’

Una spedizione punitiva organizzata da una trentina di persone, travisate, ha preso di mira nel pomeriggio di martedì 8 agosto la casa di Davide Begalli, a Negrar, il pirata della strada accusato di aver ucciso il 14enne Chris Obeng Abon, fuggendo senza prestare soccorso. 

Morte Chris Obeng Abon, un gruppo di persone ha fatto irruzione nell’edificio di Negrar

Il gruppo, composto da uomini, si riferisce alla stampa locale, è arrivato alla porta d’ingresso della casa dove il 39enne sta scontando i domiciliari e l’ha colpita con pugni e sassi. “Viene fuori, che ti ammazziamo”, hanno urlato. Per il legale dell’uomo, si tratta delle conseguenze della “gogna mediatica” cui è stato sottoposto Begalli.

A raccontare l’accaduto un familiare del trentanovenne che a L’Arena di Verona ha spiegato “Eravamo in casa tranquilli, quando a un certo punto abbiamo sentito delle persone gridare in strada” -ha spiegato sottolineando che inizialmente si sono limitati a gridare.

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La testimonianza di un parente di Begalli: ‘Hanno provato a sfondare la porta a calci e pugni’

Poi sono entrati nell’edificio ed hanno raggiunto l’appartamento dell’uomo che ha investito e ucciso Chris Obeng Abon a Negrar. “Hanno provato a sfondare la porta a calci e pugni, tirando sassi” – ha raccontato il parente di Begalli aggiungendo che anche lui è stato vittima di insulti. “Hanno fatto numerosi video che penso inizieranno a circolare sui social. Abbiamo chiamato i carabinieri e quando l’hanno capito sono scesi in strada”.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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