I genitori di Chiara PoggiI genitori di Chiara Poggi

Rita e Giuseppe Poggi a Quarto Grado: ‘Stasi è il condannato’

A quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il dolore della sua famiglia è rimasto immutato, come se il tempo non fosse mai passato. Intervistati nel corso della trasmissione Quarto Grado, Rita e Giuseppe Poggi sono tornati a parlare del caso, e lo hanno fatto con parole nette: «Stasi è il condannato. Ci sono sentenze definitive. È lui che dovrebbe tacere».

‘É normale che ci fosse il DNA di Sempio’

Le affermazioni arrivano dopo che si è tornati a parlare, in alcuni ambienti, della possibilità che nuove analisi genetiche possano portare alla luce altre presenze sulla scena del crimine, tra cui quella del giovane Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara. Ma i Poggi sono categorici: «Andrea frequentava questa casa, veniva spesso. È normale che ci fosse il suo DNA».

Il padre Giuseppe rincara la dose: «Con gli ignoti non possiamo fare nulla. Ma siamo convinti che Stasi sappia chi sono. Sono ignoti per noi, ma non per lui».

‘Speriamo di non vedere più Stasi’

La riapertura anche solo ipotetica del caso non è solo una ferita per la famiglia, ma anche una miccia mediatica sempre accesa. Da anni, il caso Garlasco alimenta teorie e contro-teorie, a metà strada tra cronaca nera e cultura popolare, diventando oggetto di documentari, speciali TV e dibattiti social.

Ma per i genitori di Chiara, l’unico desiderio è uno: non incontrare mai più chi, secondo loro, è responsabile. «Speriamo di non vederlo mai più», hanno concluso.

Le loro parole sono un monito e una richiesta silenziosa: che giustizia e rispetto della memoria vadano oltre la mera ricerca dell’ennesima verità alternativa.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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