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Iran, la studentessa Asra Panahi uccisa a 16 anni per non aver cantato l’inno, arrestata Elnaz Rekabi

La studentessa 16enne Asra Panahi è stata uccisa dai servizi di sicurezza iraniani per essersi rifiutata di cantare l’inno pro-regime quando la sua scuola è stata perquisita la scorsa settimana. La giovane è stata brutalmente picchiata nella sua classe.

Asra Panahi ed alcuni compagni di classe picchiati per non aver cantato l’inno pro regime

L’accaduto ha generato nuove proteste nel Paese in rivolta dopo la morte di Mahsa Amini, uccisa dopo essere stata arrestata a Tehran dalla polizia religiosa, dove si trovava con la sua famiglia in vacanza, a causa della mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo.

Secondo il Consiglio di coordinamento delle associazioni di categoria degli insegnanti iraniani Asra Panahi è morta dopo che le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nel liceo femminile Shahed ad Ardabil il 13 ottobre e hanno chiesto a un gruppo di ragazze di cantare un inno che lodava il leader supremo dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei.

I funzionari iraniani negano il blitz dei servizi di sicurezza, arrestata la campionessa di arrampicata Elnaz Rekabi

Quando si sono rifiutati, le forze di sicurezza hanno picchiato gli alunni portando alcune ragazze in ospedale e altre arrestate. Venerdì 14 ottobre la sedicenne è morta in ospedale per le ferite riportate nella scuola. Dall’altra parte funzionari iraniani hanno negato che le forze di sicurezza fossero responsabili del decesso con un uomo, lo zio della vittima, che ha dichiarato sui canali della tv di stato che era morta per una condizione cardiaca congenita.

Nel frattempo Elnaz Rekabi, campionessa di arrampicata iraniana che ha gareggiato senza velo ai Campionati asiatici in Corea del Sud, è stata arresta appena ha messo piede a Teheran.

Elnaz Rekabi
Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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