Il metro del giudizio fa discutere e scatena perplessità. Al termine di infiniti confronti in videoconferenza tra l’esecutivo e le Regioni si è arrivata alla quadra con i governatori che l’hanno spuntata su alcune richieste che erano state oggetto di acceso dibattito.
Il metro del giudizio non è solo una questione di centimetri inerenti la distanza tra due tavoli al ristorante. Il concetto è più ampio e riguarda ai criteri con i quali si sta saltando l’iniziale principio di gradualità nel ripristino di una presunta normalità al liberi tutti o quasi.
Dal 3 giugno, a meno di sconvolgimenti legati alla curva epidemica, sarà possibile viaggiare da una regione all’altra. Non solo il Governo ha deciso di allentare la morsa con l’apertura delle frontiere tra i paesi dell’Unione Europea senza obbligo di quarantena nonostante i dati, seppure in leggera flessione, siano ancora preoccupanti e con la Germania che non vorrebbe aprire al Bel Paese.
L’improvvisa accelerata sarebbe dovuta all’esigenza di riattivare il flusso turistico dopo aver avallato per settimane la tesi di vacanze, per chi avrà la possibilità di farle dopo due mesi e mezzo di fermo, made in Italy con tanto di bonus. Sorridono Grecia e Spagna, mete Ue di tanti italiani.
Forse si sarebbe potuto attendere, seguendo qul principio della gradualità con la quale si era lanciata la fase 2, altri 15/20 giorni dopo la riapertura al trasferimento da una regione all’altra valutando con attenzione l’andamento della curva epidemica. Questione di metro di giudizio.