Kevin Anghele, a destra i resti della sua autoKevin Anghele, a destra i resti della sua auto

L’inseguimento e l’impatto mortale

Una tragedia nella tragedia. Altre parole non si potrebbero utilizzare per descrivere quanto accaduto nella serata di martedì 15 luglio 2025Zdravko Subotic , patrigno di Kevin Anghele , 22enne morto in un rocambolesco incidente poche ore prima a Motta di Livenza, è stato trovato senza vita nella sua casa di Oderzo. Il suo sarebbe stato un gesto estremo, dovuto al forte dolore causato dall’improvvisa scomparsa del figlioccio. Una drammatica fuga terminata in tragedia.

Kevin Anghele, 23 anni, residente a Pordenone, era deceduto poche ore prima dopo essersi schiantato con l’auto durante un inseguimento dei carabinieri nella notte tra lunedì e martedì scorsi. Il giovane, al volante di una vettura che aveva eluso un posto di blocco a Motta di Livenza, ha perso il controllo del mezzo, che si è ribaltato più volte prima di finire distrutto al centro della carreggiata.

Il ritrovamento di droga

Sul luogo dell’incidente, le forze dell’ordine hanno rinvenuto panetti di hashish, altri stupefacenti e materiale per la suddivisione in dosi. Secondo gli inquirenti, questi potrebbero rappresentare il motivo della fuga. Anghele era già noto per precedenti penali, tra cui guida in stato di ebbrezza che aveva comportato il ritiro della patente.

Un contesto familiare difficile

Anghele aveva lasciato la casa materna per vivere a Pordenone insieme a un conoscente. I rapporti tesi con il patrigno, un uomo bosniaco di 43 anni, sarebbero alla base del suo allontanamento. Il giovane aveva scelto di tagliare i ponti con la famiglia, mantenendo un profilo basso e una vita piuttosto riservata.

Il secondo dramma: il suicidio del patrigno

Poche ore dopo aver appreso della morte del figliastro, il patrigno è stato trovato senza vita nella sua abitazione di Oderzo. Si sarebbe suicidato, anche se al momento non risultano messaggi che possano spiegare con chiarezza le sue motivazioni. La scoperta è avvenuta al rientro della compagna, madre del ragazzo.

Le indagini e il dolore di una comunità

Le indagini della Procura stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’inseguimento, le cause del decesso del giovane e le eventuali responsabilità legate al possesso degli stupefacenti. Anche l’ambiente familiare è sotto osservazione. La comunità locale è profondamente scossa per la successione ravvicinata di due tragedie che hanno spezzato due vite in un solo giorno.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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