Michelle Hunziker e Belen Rodriguez ricordano Costanzo in tv ma finiscono nel mirino del web
1 Marzo 2023 - 23:23
isola dei famosi
Isola dei Famosi 2023, il cast ufficiale: ex vippona torna in Honduras, confermato Alvin
2 Marzo 2023 - 16:03
Michelle Hunziker e Belen Rodriguez ricordano Costanzo in tv ma finiscono nel mirino del web
1 Marzo 2023 - 23:23
isola dei famosi
Isola dei Famosi 2023, il cast ufficiale: ex vippona torna in Honduras, confermato Alvin
2 Marzo 2023 - 16:03

Il lavoro nel Metaverso: come saranno gli uffici virtuali del futuro?

La realtà virtuale sembra destinata a essere la tecnologia del futuro, l’innovazione più dirompente dei prossimi mesi che potrebbe portare a un nuovo radicale cambio nelle nostre abitudini quotidiane. Se in questi anni internet ha già trasformato il modo di comunicare e di accedere a servizi sia di svago che di natura professionale, infatti, le applicazioni della realtà virtuale promettono di ampliare ulteriormente il raggio di azione degli utenti e di trasformare il web in un vero e proprio mondo parallelo. Tra le possibilità di cui si parla maggiormente vi è quella legata alla creazione di uffici virtuali che potrebbero integrare o addirittura sostituire i luoghi fisici di condivisione del lavoro: ma come saranno questi spazi digitali?

Il Metaverso e la nuova rivoluzione web

Internet è senza dubbio una delle tecnologie che più ha modificato le nostre abitudini quotidiane, rendendo molto più semplici e veloci tante attività. Il mondo del lavoro, quello dell’informazione, ma anche la comunicazione interpersonale e l’intrattenimento hanno potuto sfruttare infatti il digitale per permettere a chiunque disponesse di una connessione di accedere a tanti servizi differenti, prima soltanto da PC e poi anche da mobile.

In questi mesi è però tornato alla ribalta il tema della realtà virtuale e in particolare quello del Metaverso, ossia quell’universo parallelo costituito da tanti diversi mondi, accessibili attraverso un visore e un avatar, all’interno dei quali presto potremo muoverci tutti liberamente. Presentato nello scorso anno dal fondatore di Facebook e CEO di Meta Mark Zuckerberg, il Metaverso si presenta come un potenziamento dell’idea stessa di realtà virtuale, una dimensione alternativa in cui aziende e cittadini potranno incontrarsi ampliando le opportunità di contatto.

Le tecnologie VR trovano in realtà già spazio in diversi ambiti, per esempio nel campo del gaming dove è ormai consolidata la possibilità di accedere agli scenari fantastici dei giochi MOBA oppure alle sale virtuali in cui si svolgono eventi e tornei di poker, ma con il Metaverso si prevede un’ulteriore espansione del fenomeno che riguarderà molto da vicino anche il mondo del lavoro.

Lavorare nel Metaverso: gli uffici diventano virtuali

In questi ultimi anni abbiamo imparato a familiarizzare con i concetti di lavoro da remoto e smart working, definizioni differenti che in linea di massima, a prescindere dal fatto di essere dipendenti di un’azienda o liberi professionisti, fanno sempre riferimento all’opportunità di lavorare a distanza connettendosi a internet. Secondo gli esperti, queste nuove modalità lavorative potrebbero ricevere presto nuova linfa proprio dalle applicazioni della realtà virtuale e del Metaverso, che permetteranno di coniugare esperienza fisica e digitale in un unico ambiente.

In particolare, nel Metaverso è già possibile creare dei veri e propri uffici virtuali ai quali ciascuno può accedere con il proprio avatar, condividendo così lo spazio con i colleghi di lavoro, seppure in una forma nuova rispetto a quella tradizionale. Ciò significa puntare sui vantaggi di entrambe le possibilità, ossia quelli relativi agli scambi interpersonali diretti tipici di un ufficio fisico e quelli legati alla flessibilità di un approccio smart.

Lo stesso gruppo Meta ha investito fortemente in questo senso, sviluppando il suo Horizon Workrooms, cioè un servizio accessibile tramite un proprio account e un visore di tipo Oculus Quest 2 attraverso il quale ognuno può creare uno spazio di lavoro o aggiungersi a un ambiente già esistente, per poter conversare con gli altri presenti e scambiare materiali e idee.

I vari gruppi di lavoro presenti su Workrooms possono in pratica lavorare su schermi multipli, creare tavoli di lavoro e partecipare a videoconferenze in Zoom, per un’esperienza del tutto simile a quella di un vero ufficio.

Non resta a guardare Google, che sta invece lavorando su Starline, un software definito come un metodo di videocomunicazione grazie al quale sarà possibile parlare con altre persone guardando sullo schermo un ologramma in 3D dell’utente chiamato, un po’ come se quest’ultimo si trovasse dietro un vetro. Due invece le app presentate da Microsoft per la gestione degli uffici virtuali, ossia Teams Mesh Avatars e Places. Il primo servizio permette di creare un avatar virtuale da utilizzare sul Metaverso, mentre Places consente di gestire meeting e comunicazioni e di avviare gruppi di lavoro con altre persone, non solo colleghi ma anche clienti e fornitori.

Ciascuna di queste soluzioni, tuttora in fase di sperimentazione, mira a dare vita a spazi virtuali sempre più simili a quelli fisici ma con tutti i vantaggi offerti dalla tecnologia, per esempio in termini di monitoraggio dei dati e di sviluppo di soluzioni ad hoc per migliorare l’efficienza delle varie aree produttive. Non è ancora chiaro fino a che punto riusciranno a spingersi questi sistemi, ma in molti sono già pronti a scommettere sul futuro virtuale delle aziende, con i maggiori brand mondiali già alla finestra per cogliere le prime interessanti opportunità in tal senso.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *