Liam RezacLiam Rezac

Una vacanza tra le Alpi finita in tragedia

Quella che doveva essere una tranquilla vacanza in famiglia tra i paesaggi spettacolari della Valle d’Aosta, si è trasformata in un incubo per la famiglia Rezac. Il giovane Liam Rezac, 15 anni, originario della Bretagna, è stato trovato morto all’alba di una mattina di luglio dopo essere precipitato in un canalone durante un’escursione solitaria alla Becca di Viou, vetta a 2.856 metri che sovrasta la piana di Aosta.

Era partito da solo, come spesso faceva, con l’entusiasmo di un ragazzo esperto di trekking. Ma una deviazione sbagliata, qualche messaggio rassicurante e poi il silenzio: il suo corpo è stato ritrovato solo all’alba, a 1.600 metri di quota, troppo tardi per ogni speranza.


Le ultime ore: “Sto rientrando, ho sbagliato sentiero”

Liam Rezac, nato e cresciuto a Erbrée, piccolo comune bretone da 1.700 abitanti, era in vacanza con i genitori a Charvensod, poco fuori Aosta. Quel giorno, verso mezzogiorno, la famiglia si era spostata a Valpelline per un’escursione: da lì parte uno degli itinerari principali per raggiungere la Becca di Viou. Un percorso impegnativo, con circa 1.900 metri di dislivello, ma alla portata di escursionisti esperti — come Liam, che aveva già affrontato diverse salite.

Dopo una prima parte del cammino insieme, la famiglia si è divisa: Liam ha proseguito da solo verso la vetta. Era ben attrezzato e in abbigliamento adeguato, secondo quanto confermato dal Soccorso alpino e dai vigili del fuoco.

Durante la salita, i genitori sono rimasti in contatto continuo con lui tramite messaggi, videochiamate e geolocalizzazione. Intorno alle 18, Liam ha scritto:

“Ho sbagliato sentiero, ma non sono in difficoltà.”
Poco dopo, l’ultimo messaggio:
“Sto rientrando, ho sbagliato direzione, sotto di me però vedo il sentiero.”

Alle 18:38 ha inviato le sue coordinate. Poi, più nulla.


L’allarme, la notte di ricerche e il ritrovamento all’alba

Quando i genitori hanno capito che qualcosa non andava — nessuna risposta ai messaggi, nessuna visualizzazione — è scattata l’angoscia. Alle 20:00 hanno dato l’allarme. Da quel momento è partita una vasta operazione di soccorso:

  • 11 vigili del fuoco
  • volontari
  • droni e unità cinofile
  • cinque uomini del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Cervinia
  • il sindaco di Valpelline, Maurizio Lanivi, anche lui volontario della Protezione Civile

Le ricerche si sono protratte per tutta la notte, senza sosta.

Alle 6 del mattino, un elicottero del 118 e del Soccorso Alpino valdostano ha individuato il corpo senza vita del ragazzo in un canalone, a circa 1.600 metri di altitudine. I traumi riportati dalla caduta sono risultati fatali sul colpo.

Il corpo è stato trasportato alla camera mortuaria di Aosta. Al momento non è stata disposta autopsia, e non emergono responsabilità a carico della famiglia.


Ipotesi: un errore di percorso verso il sentiero 105

Secondo il sindaco Lanivi, Liam potrebbe aver intercettato il segnale del sentiero 105, che conduce verso Oyace e il bivacco La Liée. Durante la discesa avrebbe quindi seguito una deviazione che lo ha condotto in un pendio molto ripido e pericoloso, senza riuscire a ritrovare il sentiero principale.

L’orologio GPS di Liam ha confermato che non era mai arrivato in vetta, segno che si è perso prima del tratto finale. I messaggi e la condivisione della posizione dimostrano che stava tentando di tornare indietro — forse convinto di vedere un sentiero sotto di sé, ma senza sapere quanto fosse pericoloso.


Una comunità sotto choc

L’intera comunità di Valpelline, così come quella di Erbrée, è sotto choc. In Francia, la notizia è arrivata immediatamente e ha scosso i residenti del piccolo paese natale di Liam. Lì, il ragazzo era conosciuto per il suo spirito vivace, l’amore per la natura e il desiderio di scoprire il mondo.

In Valle d’Aosta, le autorità hanno sottolineato come fosse ben preparato e ben equipaggiato, ricordando che anche gli escursionisti esperti possono sbagliare — soprattutto su sentieri lunghi, solitari e ad alta quota, dove un singolo errore di valutazione può rivelarsi fatale.

Di Renato Valdescala

Esperienza nello sport e nella cronaca locale con quotidiani salernitani dal 1990. Con il tempo si è dedicato alla cronaca estera analizzando i fatti di maggiore rilievo con spirito critico e irriverente. Si occupa anche di approfondimenti di cronaca nazionale.

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