‘Non avrei visto mia moglie, ma un corpo straziato‘
Per oltre quarant’anni ha osservato da vicino il lato più crudo della cronaca nera, vedendo con i propri occhi i risultati di violenze, tragedie e incidenti. Ma nulla poteva preparare Giovanni Sfregola alla tragedia che ha colpito lui stesso: la perdita della moglie Elisa Spadavecchia, 66 anni, travolta da una ruspa mentre passeggiava sulla spiaggia di Cervia. “So cosa significa vedere l’ultima immagine di una vittima. Per questo, i miei colleghi hanno fatto bene a evitarmi quella scena”, confessa l’ex comandante provinciale dei Carabinieri di Vicenza, congedato nel 2016.
La passeggiata abituale di Elisa Spadavecchia finita in tragedia
Quel sabato mattina sembrava uno dei tanti, trascorso nell’albergo di famiglia con amici e l’abituale routine: una partita per lui, una passeggiata per Elisa. “Era sportiva, amava camminare in riva al mare”, racconta. Quando non l’ha vista rientrare, ha iniziato a chiamarla. Nessuna risposta. Poi, l’intuizione: usare il sistema “Trova iPhone” attraverso l’iPad rimasto in albergo. E proprio quel segnale lo ha guidato fino al luogo dell’incidente. “Lì ho trovato mia moglie”, dice con voce spezzata.
‘Quell’uomo non doveva essere lì‘
Sfregola ha saputo dai giornali che il conducente della ruspa, Lerry Gnoli, 54 anni, sarebbe stato privo di patente e con precedenti per un incidente analogo, nel quale era rimasto coinvolto un anziano. “Pare avesse anche problemi con la droga”, aggiunge. Eppure, era lì, alla guida di un mezzo pesante in una spiaggia frequentata da famiglie e turisti. “Non ho parole. È qualcosa che una persona normale fa fatica ad accettare”.
Un comportamento noto?
Secondo quanto riportato, Gnoli non era nuovo a quelle manovre sulla sabbia. Video pubblicati sui suoi profili social lo mostrano alla guida della ruspa tra lettini e ombrelloni. Un’abitudine che, stando ad alcune testimonianze, era nota a più di uno. “Ho letto che si trattava di prassi consolidata”, commenta Sfregola. “A questo punto, ciascuno può trarre le proprie conclusioni”.
Il bagnino sotto shock, la famiglia devastata
La scena è stata talmente cruda che anche un bagnino presente ha avuto un malore ed è stato portato via in ambulanza. Una morte atroce, sotto gli occhi di chi stava semplicemente godendo di una giornata al mare. “Elisa non aveva con sé documenti. Lì per lì, nessuno sapeva chi fosse”, racconta il marito. Solo la geolocalizzazione del cellulare ha permesso di identificarla.
Da poco nonni, ora solo dolore
Pochi mesi fa, la nascita del primo nipotino aveva regalato a Giovanni ed Elisa una nuova felicità. “Avevamo raggiunto un equilibrio sereno, ci sentivamo completi. Ora tutto è finito. Non ho più nulla”, confida l’uomo. Da anni tornavano a Cervia con lo stesso gruppo di amici, per vacanze e Capodanni all’insegna dell’amicizia e del divertimento. Ora, quella stessa località è diventata il teatro di un incubo.
Il ricordo di un addio mai immaginato
“Sabato abbiamo fatto colazione insieme, poi lei si è cambiata per la sua passeggiata. L’ho salutata con la consueta leggerezza. Non potevo sapere che sarebbe stato l’ultima volta”. È questo il ricordo più struggente che Giovanni conserva di Elisa. Un momento semplice, quotidiano, trasformato in un eterno rimpianto.
Le indagini e il bisogno di risposte
Lerry Gnoli è ora indagato per omicidio colposo. Le autorità stanno cercando di chiarire se avesse l’autorizzazione per operare quel giorno. Pare che il mandato precedente non fosse più in vigore. “Se davvero era lì senza alcun titolo, qualcuno dovrà rispondere”, conclude Sfregola, che si aggrappa alla verità come unico conforto possibile.