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Navigli presi d’assalto nonostante l’indicazione di evitare assembramenti e di uscire solo se strettamente necessario. Lo scatto di una Milano da bere iperattiva nonostante i ripetuti appelli dei giorni scorsi per l’emergenza sanitaria scattata per l’epidemia da Covid 19 ha fatto il giro del web.

La foto della ‘Milano da bere’ in emergenza coronavirus fa il giro del web

L’allerta coronavirus non ha fermato i milanesi che non solo non hanno rinunciato all’aperitivo ma, in alcuni casi, hanno deciso di allontanarsi dal capoluogo lombardo per trascorrere il week end al Sestriere. E’ bastato poco per far scattare l’indignazione sui social alimentata anche dalla situazione, ormai al collasso, in cui versano i reparti di terapia intensiva nell’area rossa.

Situazione al limite che ha determinato l’allargamento della zona rossa con la firma nella notte del decreto da parte del Premier, Giuseppe Conte, che prevede importante e restringenti limitazioni per i residenti.

Lombardia e 14 Province in zona rossa: Conte firma il decreto, ecco le misure

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 nella regione
Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro
e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Novara, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola e Alessandria
sono adottate una serie di limitazione fino al 3 aprile 2020.

Tra queste evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori di cui al presente articolo,
salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni
di emergenza; ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al
massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante.

Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri. Sospese le attività ricreative come grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole da ballo, discoteca, sale bingo, sale giochi e sale scommesse. L’attività di ristorazione è consentita dalle 6 alle 18 con l’obbligo di garantire la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Cliccando sul tweet pubblicato dal premier Giuseppe Conte è possibile consultare il decreto (in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) che è diverso, per quanto concerne alcuni punti, rispetto alla bozza circolata nelle scorse ore.

Esecuzione e monitoraggio delle misure

  1. Il prefetto territorialmente competente, informando preventivamente il Ministro dell’interno, assicura l’esecuzione delle misure di cui all’articolo 1, nonché monitora l’attuazione delle restanti misure da parte delle amministrazioni competenti. Il prefetto, ove occorra, si avvale delle forze di polizia, con il possibile concorso del corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché delle forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali, dandone comunicazione al Presidente della regione e della provincia autonoma interessata.
  2. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il mancato rispetto delle misure di cui al presente decreto è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale (Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità (1) per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene (2), è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato [337, 338, 389, 509] (3), con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a duecentosei euro).
Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità (1) per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene (2), è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato [337, 338, 389, 509] (3), con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a duecentosei euro

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