Neonato morto a Borso del GrappaNeonato morto a Borso del Grappa

Tragedia a Borso del Grappa: neonata muore dopo il parto in casa

Non ce l’ha fatta la neonata nata in casa a Borso del Grappa (Treviso) nella mattina di domenica 12 ottobre. La piccola è morta poche ore dopo il parto all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove era stata trasportata d’urgenza in elicottero in gravissime condizioni.

Secondo quanto riferito dall’Ulss 2 Marca Trevigiana, la bimba è arrivata in ospedale con asfissia e choc emorragico e il suo cuore ha smesso di battere circa due ore dopo il ricovero, nonostante i tentativi disperati dei medici di rianimarla.


Parto in casa a Borso del Grappa: cosa è successo?

Il parto è avvenuto intorno alle 5 del mattino, nella casa di famiglia, secondo la volontà dei genitori che avevano già scelto in passato il parto domiciliare per i figli maggiori.
In un primo momento sembrava tutto regolare, ma verso le 9.00 la neonata ha iniziato a mostrare gravi difficoltà respiratorie. I familiari hanno immediatamente allertato il 118, che ha inviato un’ambulanza e successivamente un elicottero per il trasferimento urgente al nosocomio trevigiano.

Secondo una prima ricostruzione, la piccola sarebbe giunta in ospedale già in arresto cardiaco, a seguito di una crisi respiratoria post-partum. Il personale sanitario ha tentato per oltre un’ora le manovre di rianimazione, ma ogni sforzo è stato inutile.


Chi ha assistito al parto?

Dalle informazioni fornite dall’Ulss e riportate da fonti locali, il parto non sarebbe stato seguito da personale sanitario riconducibile all’azienda sanitaria territoriale.
Si tratterebbe quindi di un parto non supervisionato da ostetriche o ginecologi dell’Ulss 2, ma da figure esterne, la cui posizione sarà valutata nelle prossime ore.


I rischi del parto in casa: cosa dicono gli esperti?

Il caso ha suscitato forte emozione e un nuovo dibattito sulla sicurezza dei parti domiciliari.
Carlo Dani, membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Neonatologia (Sin) e direttore della Neonatologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi (Firenze), ha espresso vicinanza e solidarietà alla famiglia, ma anche un chiaro avvertimento.

“Non esistono parti a rischio zero. Anche una gravidanza apparentemente regolare può complicarsi all’improvviso. In casa non è possibile garantire la stessa tempestività di intervento che c’è in ospedale”, ha spiegato Dani.

Secondo i dati illustrati dal neonatologo, circa il 10% dei neonati ha bisogno di manovre respiratorie semplici subito dopo la nascita, mentre l’1% necessita di rianimazione avanzata (intubazione, massaggio cardiaco o somministrazione di farmaci).
Anche selezionando solo le gravidanze a basso rischio, queste percentuali scendono ma non si azzerano: dai 3 al 6% dei nati può necessitare di assistenza respiratoria immediata.


Quali sono le conseguenze della mancanza di ossigeno nel neonato?

Il rischio più grave associato a complicazioni respiratorie è l’encefalopatia ipossico-ischemica, cioè un danno cerebrale provocato dalla mancanza di ossigeno.
“Se l’ipossia dura troppo – ha aggiunto Dani – il bambino può morire, oppure riportare danni neurologici permanenti, come paralisi o deficit sensoriali”.


Parto in casa: una scelta rara ma in aumento

In Italia il parto in casa rappresenta una minoranza dei casi, tra lo 0,5 e il 2% del totale, a seconda delle regioni. Si stima che nel 2024 siano stati circa 500 i parti domiciliari, su 370 mila nati complessivi.
La Sin ribadisce da anni il proprio dissenso verso questa pratica, anche in presenza di personale sanitario qualificato, ricordando che gli ospedali moderni consentono un approccio rispettoso e poco medicalizzato, ma al tempo stesso sicuro.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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