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Hanno confessato i due giovani egiziani fermati per l’omicidio di Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla, il diciottenne barbiere rinvenuto decapitato e con le mani mozzate. Il corpo massacrato, tra il 23 e il 24 luglio, è stato recuperato in mare tra Santa Margherita e Portofino.
Il corpo mutilato di Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla è stato recuperato in mare: i due giovani egiziani hanno confessato
Una svolta che è arrivata dopo che gli inquirenti avevano raccolto rilevanti elementi a carico degli indiziati. Ahmed ‘Bob ‘Abdelwahab, uno dei due cittadini egiziani indagati, ha detto a uno dei dipendenti della sua barberia di Chiavari che il ragazzo era morto un’ora prima che venisse recuperata la prima mano mozzata sulla spiaggia di Chiavari. La testimonianza del dipendente è stata definita “significativa” dagli investigatori anche grazie alla ricostruzione puntuale di quanto accaduto.
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Il testimone ha riferito che Ahmed ‘Bob’ Abdelwahab e Mohamed Ali ‘Tito’ Abdelghani erano arrivati domenica pomeriggio a Chiavari e si erano fermati entrambi a dormire nell’appartamento dietro il negozio. Il lunedì successivo sarebbe stato giorno di riposo, ma ‘Bob’ gli ha chiesto di andare a lavorare e il testimone si è recato alla barberia alle 15.
Decisiva la testimonianza di un dipendente della barberia di Chiavari, la lite perché il 18enne aveva deciso di lasciare il lavoro
Dopo aver effettuato due tagli ad altrettanti clienti, operazione per la quale ha impiegato circa 40 minuti, ‘Bob’ gli ha comunicato la morte di Mahmoud. Dunque Bob ha rivelato che il ragazzo era morto un’ora prima che venisse ritrovata la prima mano mozzata su una spiaggia di Chiavari, mano che è stata recuperata dalla polizia giudiziaria solo dopo le 17.
Il delitto Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla si è consumato al culmine di una lite con il datore di lavoro scatenata dal fatto che il ragazzo aveva deciso di lasciare il negozio di barbiere di Chiavari
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