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Marito e figlio travolti e uccisi dall’acqua a Pianello, lo sfogo di Adriana a Pomeriggio 5: ‘Nessun avviso’

Seppelliti da un fiume d’acqua, fango e detriti sotto i suoi occhi. Adriana ha visto marito e figlio inghiottiti dal Misa la sera di un giovedì 15 settembre che gli abitanti di Pianello di Ostra, in provincia di Ancona, non dimenticheranno mai. L’ondata di maltempo che si è abbattuta sulle Marche ha devastato il piccolo comune seminando morte e dolore.

Il 25enne Andrea Tisba si era recato con papà Giuseppe in garage per recuperare l’auto

Pochi istanti prima della tragedia Andrea Tisba, 25 anni, stava seguendo in tv gli impegni delle squadre italiane in Europa League ed il papà, il 65enne Giuseppe Tisba, era da poco rientrato dal circoletto dove trascorreva un po’ di tempo con gli amici. “Non si vive più qua adesso. Ho perso un marito e un figlio per andare a recuperare la macchina al garage che stanno sotto all’appartamento” – ha raccontato Adriana durante la puntata del 16 settembre di Pomeriggio 5.

“Quando sono tornata a casa da Senigallia qua non pioveva. Qui non si sapeva niente, la situazione era calma, pacifica. Non siamo stati avvertiti da nessuno, né dalla Protezione civile. Sembrava tutto tranquillo, Andrea guardava le partite perché lui è un appassionato e giocava nella squadra dell’Ostra“.

Da sinistra Andrea Tisba e il papà

Adriana ha visto morire marito e figlio davanti ai suoi occhi: ‘Tutto è accaduto in pochi minuti’

Un rumore intorno alle 21:05 ha richiamato l’attenzione della donna. “Il fiume era ingigantito, ingrossato ed ho detto qui ci allaghiamo tutti. Ho chiesto a mio figlio se l’auto del papà era nel garage e siamo andati a vedere. Non c’era niente. Nel frattempo è arrivato mio marito ed ha seguito mio figlio di sotto mentre sono rimasta sul marciapiede. Andrea stava cercando di far partire la 500 mentre Giuseppe era giù che stava recuperando una bicicletta. Nulla faceva presagire quello che è successo nel giro di 3/4 minuti”.

‘L’acqua è salita fino a due metri e non li ho visti più’

In pochi attimi il caos. “L’acqua da 50 centimetri è salita fino a due metri e si è inoltrata ed è andata verso la rampa dov’erano parcheggiate le auto. C’era di tutto terra, acqua, detriti, vasi, cocci bidoni dell’immondizia… Sta di fatto che io non ho visto più mio marito e mio figlio. Ho urlato più volte di venire su ma la forza dell’acqua non gliel’ha permesso. Sono salita, continuavo a gridare, non so quante volte ho chiamato la Protezione civile ed anche la signora di giù ha perso il marito, Diego Chiappetti per andare a recuperare l’auto. Mio figlio studiava, lavorava ed aveva tutta una vita davanti. Era bello come il sole” – ha aggiunto tra le lacrime.

I soccorsi sono giunti intorno all’1:00 di notte con Adriana che non nasconde la sua rabbia. “Si poteva avvertire prima visto che ad Arceva aveva fatta tantissima acqua nel pomeriggio. Avvisate anche i sindaci, un’allerta meteo poi sta alle persone… Non voglio criticare nessuno ma poi succedono le disgrazie. Non voglio dare responsabilità ma c’era stato tutto il tempo per avvisare visto che aveva piovuto sulle montagne e qui no. Magari avrei tolto prima l’auto, io non so come andrò avanti ma devo farlo perché ho un altro figlio di 31 anni che ha bisogno di me. Prima sono entrata in casa e chiamavo Andrea”. La mamma del 25enne non riesce a darsi pace.

‘Si poteva avvertire prima visto che ad Arceva aveva piovuto tantissimo nel pomeriggio’

“Il clima è una cosa importante e bisogna investire sulla pulizia, sulla Protezione civile, i soccorsi. Qui parliamo parliamo ma io sono una povera disgraziata ma i politici sembra vivano in un altro mondo” – ha aggiunto la 57enne. “Nei prossimi giorni mi renderò conto di aver perso un figlio di 25 anni, ora ancora non ho realizzato. Chi li paga questi dolori“.

Giuseppe D'Alto
Giuseppe D'Alto
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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