Una notte di terrore a Cinecittà
Attimi di paura a Roma, nel quartiere Cinecittà, dove un cittadino dominicano di 35 anni ha dato fuoco all’appartamento della sua ex compagna, costringendo all’evacuazione un intero palazzo abitato da decine di persone in via Pietro Marchisio.
L’uomo, già sottoposto alla misura del braccialetto elettronico con divieto di avvicinamento alla donna e al figlio di otto mesi, si è liberato del dispositivo e ha violato le prescrizioni imposte dal giudice.
Dalla minaccia all’incendio
Mercoledì scorso, l’uomo aveva tentato di sfondare la porta dell’ex compagna a calci, dopo averla minacciata di morte. La donna, barricata in casa con il figlio, era riuscita a salvarsi chiedendo aiuto al 112.
Il giorno successivo, approfittando dell’assenza della donna – rifugiatasi da un’amica per proteggere il bambino – l’uomo è tornato sul posto e ha appiccato l’incendio.
Le indagini della Polizia
L’allarme è scattato con una segnalazione al Commissariato Romanina e alla Squadra Mobile. Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso l’uomo mentre lasciava lo stabile pochi istanti prima che le fiamme avvolgessero l’appartamento.
Rintracciato nei pressi di Piazza Mancini, indossava ancora gli stessi abiti immortalati dalle telecamere. Ha tentato invano di fornire una falsa identità, ma è stato riconosciuto e arrestato.
Custodia cautelare in carcere
Il fermo per incendio doloso è stato convalidato dall’autorità giudiziaria, che ha disposto l’aggravamento della misura con la custodia cautelare in carcere.
Va ricordato che l’uomo è indagato e pertanto innocente fino a eventuale condanna definitiva.
Una vicenda che riapre il tema della sicurezza
Il caso riaccende il dibattito sulla sicurezza delle donne vittime di violenza e sull’efficacia delle misure restrittive. Nonostante il braccialetto elettronico, l’uomo è riuscito a eludere i controlli e a mettere in pericolo la vita di decine di persone.