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Sofia Castelli, Zakaria ha cambiato il coltello mentre l’ex dormiva: ‘Penso a come sia stato in grado di uccidere’

Quando vado a dormire penso come sia stato in grado uccidere“. Lo ha detto Zakaria Atqaoui durante l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Monza, in cui ha confermato al gip Elena Sechi l’omicidio, già confessato ai carabinieri di Sesto San Giovanni e alla pm, della ex fidanzata, Sofia Castelli.

Omicidio Sofia Castelli, per il Gip si configura l’aggravante della premeditazione

L’uomo era ossessionato dall’ex, non accettava la fine della relazione ed era convinto avesse un altro. Nel dispositivo di carcerazione il gip ritiene che il delitto non sia maturato in modo improvviso, d’impeto, e che si configurino l’aggravante della premeditazione e quella dei futili motivi della gelosia e anche del ‘mezzo insidioso’, quello dell’agguato nel sonno, che in sostanza ha impedito ogni possibile difesa della vittima, sorpresa inerme all’interno della propria casa. 

Tutto questo mentre l’amica con cui aveva trascorso la serata in discoteca dormiva profondamente nella stanza a fianco senza accorgersi di nulla, nemmeno della debole difesa che la 20enne ha probabilmente tentato prima di essere velocemente sopraffatta. 

Zakaria Atqaoui ha riferito al Gip di aver colpito l’ex tre volte sul collo

Zakaria Atqaoui ha detto al gip di averla colpita “tre volte sul collo” ma che dopo il primo colpo non ricorderebbe altro fin a quando non si è visto insanguinato fuori dalla stanza. Il medico legale ha riscontrato sul cadavere ferite al viso e al collo. 

Sofia Castelli uccisa nel sonno, l’ex si è impossessato delle chiavi e si è nascosto nell’armadio

Il giovane si era nascosto con un coltello preso dalla cucina nell’armadio, ma poi sarebbe andato a cambiarlo quando lei già dormiva perché seghettato e con la lama smussata: lo avrebbe cambiato, in quelle ore di inquietante attesa notturna, nascosto, per prenderne” uno più adatto”.

Il cambio del coltello prima dell’omicidio perché seghettato, la fuga con il vestito del papà della vittima e le scarpe dell’ex

“Quando ho preso coscienza di ciò che era successo ero zuppo di sangue, fuori dalla stanza. Mi sono tolto i vestiti. Tremavo. Non mi sentivo bene. Sono andato in sala, ho messo dei vestiti, credo che fossero del padre. Ho messo le scarpe di Sofia“. Zakaria ha raccontato di essersi disfatto del cellulare perché c’erano delle foto in cui beveva e fumava. “La mia famiglia è musulmana”.

L’amica di Sofia Castelli: ‘Voleva chiederle scusa per riallacciare la relazione, era geloso e possessivo’

Il giovane ha spiegato che mentre camminava si è reso conto di quello che aveva fatto ed ha deciso di recarsi alla Polizia locale. “Avevo la nausea, non riuscivo a parlare”. L’amica di Sofia Castelli, Aurora, ha riferito agli inquirenti che Zakaria voleva riallacciare la relazione, le voleva chiedere scusa; “era molto possessivo, geloso, le stava sempre addosso”. 

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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