La chiamata al 112 e la versione della “rapina”
Domenico Pirozzi, 70 anni, residente a Somma Vesuviana (Napoli), ha contattato le forze dell’ordine la sera del 3 agosto, affermando che lui e la moglie erano stati vittime di una brutale rapina. Secondo quanto dichiarato al telefono, alcuni malviventi si sarebbero introdotti nella sua abitazione e avrebbero colpito la consorte alla testa, per poi trattenersi in casa per oltre 12 ore.
I sospetti degli inquirenti
Tuttavia, i primi rilievi effettuati dai carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna hanno subito sollevato dubbi: nessun segno di effrazione, nessuna traccia lasciata da presunti rapinatori. L’appartamento era in ordine, e i racconti dell’uomo presentavano incongruenze evidenti.
La confessione shock e il ritrovamento dell’arma
Condotto in caserma per l’interrogatorio di garanzia, Pirozzi ha inizialmente mantenuto la sua versione, mostrandosi reticente e confuso. Ma dopo ore di pressioni e incalzanti domande da parte degli investigatori, ha ceduto: “Sono stato io. L’ho colpita durante una lite.”
Il movente e il gesto estremo
Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Nola, guidata dal PM Marco Del Gaudio, il gesto sarebbe avvenuto al culmine di un litigio per futili motivi. L’uomo avrebbe afferrato una pesante mazzuola da carpentiere e l’avrebbe usata per colpire violentemente la moglie, Olena Vasilieva, 60 anni, convivente da molti anni.
L’attrezzo, insanguinato, è stato ritrovato in un deposito attrezzi vicino all’abitazione della coppia. Un tentativo disperato di cancellare le prove, fallito miseramente.
Le condizioni della vittima e il provvedimento cautelare
Olena è stata trasportata d’urgenza in ospedale, dove si trova tuttora ricoverata in prognosi riservata. I medici non si sbilanciano: le lesioni riportate al cranio sono gravi, e la sua vita è appesa a un filo.
Domenico Pirozzi è stato sottoposto a fermo già nel pomeriggio del 3 agosto. Mercoledì mattina, i carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Nola. L’uomo è ora accusato di tentato omicidio aggravato.
Un femminicidio sfiorato e le ombre familiari
Secondo alcune fonti vicine alla famiglia, non è la prima volta che nella casa della coppia si registrano liti violente. Olena avrebbe più volte confidato ad alcune conoscenti di vivere un clima teso e di sentirsi spesso umiliata verbalmente. Nessuna denuncia però era mai stata formalizzata.
Il gesto estremo di Domenico Pirozzi potrebbe essere solo l’epilogo di un’escalation di violenza domestica durata anni. L’inchiesta è ancora in corso e nei prossimi giorni verranno sentiti ulteriori testimoni. Intanto, la comunità di Somma Vesuviana è sotto shock per una vicenda che, a detta di molti, “era nell’aria ma nessuno si aspettava potesse finire così”.