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Lo youtuber Matteo Di Pietro pensa alla lettera di scuse ma su velocità e precedenza dà battaglia

Ha riferito di essere pentito e che prega ogni giorno per il piccolo Manuel Proietti in un’ora e mezza di interrogatorio davanti al Gip Angela Gerardi. Lo youtuber Matteo Di Pietro ha respinto alcuni degli addebiti che gli vengono mossi nella ricostruzione dell’incidente di Casal Palocco, a Roma.

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Il 22enne, accusato di omicidio stradale e difeso dall’avvocato Antonella Benveduti, ha asserito che non viaggiava a 124 km all’ora come viene rilevato nell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Di Pietro sostiene che al momento dell’incidente mortale la Lamborghini Urus marciava a 65 chilometri orari. Su quest’aspetto sarà fondamentale la maxi perizia  della Procura, affidata all’ingegner Lucio Pinchera, che farà chiarezza sull’andamento del Suv.

L’altro aspetto nodale della vicenda è la questione legate alla precedenza. Come riporta il Corriere della Sera, lo youtuber sostiene che la mamma del piccolo Manuel, alla guida della Smart, non gli avrebbe accordato la precedenza.

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Anche in questo caso una ricostruzione opposta rispetto all’ordinanza dove viene evidenziato che Elena Uccello aveva inserito la freccia per svoltare. Il conducente del pullman dell’Atac che seguiva la Smart ha parlato di manovra repentina.

Matteo Di Pietro ha sottolineato che non era al cellulare e che, pur sapendo di non essere ripreso, non interagiva con le telecamere. Nei prossimi giorni, attraverso il legale difensore, potrebbe far pervenire una lettera di scuse ad Elena Uccello, la madre del piccolo Manuel.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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