Rob Reiner con il figlio NickRob Reiner con il figlio Nick

La scoperta choc nella villa addobbata per Natale

Una delle notizie più sconvolgenti che Hollywood ricordi negli ultimi anni. Rob Reiner, leggendario regista e attore americano, e la moglie Michele Singer Reiner sono stati trovati brutalmente uccisi nella loro villa di Brentwood, elegante quartiere residenziale di Los Angeles. I corpi presentavano gravi ferite da arma da taglio alla gola, secondo quanto riferito da TMZ e confermato da fonti investigative.

La villa, situata al 200 di Chadbourne Avenue, era addobbata con decorazioni natalizie, un dettaglio che rende ancora più stridente la violenza dell’accaduto. L’allarme è scattato nel pomeriggio di domenica 14 dicembre, intorno alle 15.30 ora locale, dopo una richiesta di assistenza medica giunta ai vigili del fuoco.


La figlia Romy scopre i corpi e indirizza i sospetti

A fare la macabra scoperta sarebbe stata Romy Reiner, una delle figlie della coppia, che abita di fronte alla villa. È stata lei a trovare i genitori senza vita e a chiamare i soccorsi. Secondo TMZ, proprio le prime dichiarazioni della donna avrebbero indirizzato gli investigatori verso una pista familiare, anche se ufficialmente la polizia mantiene il massimo riserbo.

La casa non presentava segni di effrazione, elemento che rafforza l’ipotesi di un’aggressione avvenuta all’interno di un contesto conosciuto alle vittime. Gli investigatori della divisione Omicidi e Rapine del LAPD hanno immediatamente isolato l’area.


Il figlio Nick in custodia cautelare: una storia familiare complessa

Secondo quanto appreso da TMZ, Nick Reiner, 32 anni, figlio di Rob e Michele, si trova in custodia cautelare sotto la supervisione dello sceriffo della contea di Los Angeles. Al momento non è stato formalmente incriminato, ma risulta essere il principale sospettato secondo indiscrezioni investigative.

Nick avrebbe alle spalle una lunga storia di dipendenze e ricoveri in centri di riabilitazione, fino a periodi vissuti ai margini. Dieci anni fa, padre e figlio avevano cercato di elaborare il loro rapporto tormentato attraverso il film La rivoluzione di Charlie, una pellicola che raccontava proprio il conflitto irrisolto tra un genitore famoso e un figlio fragile.

Il vice capo della polizia di Los Angeles, Alan Hamilton, ha dichiarato in conferenza stampa che «molti familiari saranno ascoltati», precisando però che «nessuno è stato formalmente interrogato come sospettato». Una prudenza che non ha fermato il dilagare delle ipotesi.


Amici sconvolti e Hollywood in lutto

Domenica sera, Billy Crystal e Larry David, amici storici e collaboratori di Reiner, sono stati visti uscire dalla villa visibilmente sconvolti. Le immagini hanno fatto il giro dei media americani, diventando il simbolo di uno shock collettivo che ha colpito l’intera industria cinematografica.

I messaggi di cordoglio sono arrivati da tutto il mondo. Il governatore della California Gavin Newsom ha parlato di «un genio dal cuore grande», mentre Barack Obama ha ricordato Reiner come «un narratore capace di credere profondamente nella bontà delle persone».

Trump: ‘Era ossessionato da me’

“La morte di Rob Reiner e di sua moglie è molto triste” – ha affermato Donald Trump sul suo social Truth. Alle condoglianze il presidente però accompagna anche delle dure critiche: “è mancato insieme alla moglie Michele a quanto pare a causa della rabbia che ha causato agli altri attraverso la sua grave, inflessibile e incurabile malattia, una malattia che debilita la mente nota come ‘sindrome da derangement di Trump’, a volte chiamata anche tds”.

“Era noto per aver fatto impazzire la gente con la sua furiosa ossessione per il presidente Donald J. Trump, con la sua evidente paranoia che ha raggiunto nuove vette mentre l’amministrazione Trump superava ogni obiettivo e aspettativa di grandezza, e con l’età d’oro dell’America alle porte, forse come mai prima. Che Rob e Michele riposino in pace”


L’eredità di Rob Reiner e un’indagine ancora aperta

Figlio del comico Carl Reiner, Rob Reiner ha segnato il cinema americano con opere come This Is Spinal Tap, Stand by Me, La storia fantastica, Misery e Harry ti presento Sally. Sposato con Michele Singer dal 1989, era padre di tre figli ed era noto anche per il suo impegno civile e filantropico.

L’ufficio del coroner di Los Angeles dovrà stabilire le cause ufficiali della morte, mentre le indagini proseguono. Intanto, su Hollywood cala un silenzio pesante: quello di una tragedia che intreccia genio creativo, violenza domestica e un dolore familiare senza risposte.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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