Flavio CobolliFlavio Cobolli

La vittoria storica di Flavio Cobolli nell’Atp 500 di tennis di Amburgo

“Davvero, no dai”. Ha scritto così, quasi incredulo, con il pennarello sulla telecamera dopo il trionfo. Flavio Cobolli, giovane talento romano di 23 anni, ha trionfato al torneo Atp 500 di Amburgo, imponendosi in finale sull’esperto Andrey Rublev con un netto 6-2, 6-4. Questa vittoria rappresenta il secondo titolo Atp in carriera per Cobolli, dopo il successo al torneo 250 di Bucarest conquistato solo pochi mesi fa. Con questo risultato, Cobolli diventa il quarto italiano a vincere ad Amburgo, dopo nomi illustri come Paolo Bertolucci, Fabio Fognini e Lorenzo Musetti.


‘Ho giocato in maniera incredibile’

Il match, durato un’ora e 29 minuti, ha visto Cobolli dominare un Rublev che occupa la 17ª posizione nel ranking mondiale e che era la terza testa di serie del torneo. Il giovane tennista ha dichiarato: «È stata la partita più bella della mia vita, ho giocato in maniera incredibile e sono molto orgoglioso di me stesso». La vittoria arriva dopo una stagione caratterizzata da momenti difficili e rappresenta una svolta importante per la sua carriera.


Prospettive future e nuovo best ranking

Con questo successo, Cobolli entra tra i primi 30 giocatori del mondo, raggiungendo il 26º posto nella classifica Atp da lunedì prossimo scavalcando Matteo Berrettini e diventando così il numero 3 d’Italia dopo Sinner e Musetti (ad inizio torneo era numero 35 del mondo). L’attenzione è ora tutta sul Roland Garros, dove esordirà lunedì contro il croato Marin Cilic, un altro giocatore di grande esperienza.

Simone Bolelli e Andrea Vavassori vincono il doppio

Simone Bolelli e Andrea Vavassori hanno vinto il torneo di doppio ad Amburgo, battendo in due set l’argentino Andres Molteni e il brasiliano Fernando Romboli, col punteggio di 6-4, 6-0. Per la coppia azzurra è il sesto titolo conquistato insieme, più della metà delle undici finali giocate.

“Non venivamo da un periodo facile, abbiamo giocato un gran tennis per tutto il torneo. La finale è stata la ciliegina sulla torta”, ha commentato Bolelli. “Ci siamo messi in discussione, le partite si vincono e si perdono ma la nostra forza è essere un team unito”, ha spiegato Vavassori.

Di Giuseppe D'Alto

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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