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Vivere facendo il dj oggi, in un’epoca nella quale il multimediale la fa da padrone e tutto sembra essersi spostato in rete; certamente un periodo particolare, di grandi transizioni, acuito ulteriormente dalla diffusione del Covid che ha sostanzialmente bloccato l’intero comparto dello spettacolo.
Cosa significa tutto questo per chi lavora nel mondo della musica, come producer o dj? Lo chiediamo a chi lo fa di mestiere da anni: dj Fabbrix, artista romano noto nel panorama musicale e molto attivo sui social (questo il suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/fabbrixdj_official/ )

Dj Fabbrix, per chi non ti conosce partiamo con una tua breve presentazione
“Sono Alessandro Fabbri, noto come dj Fabbrix. Sono da diversi anni nel settore della musica e ho acquisito un bagaglio di esperienze di rilievo potendo conoscere molti addetti del settore lavorativo con etichette all’ Ade di Amsterdam. Tutto questo prima della pandemia, quando ho avuto anche modo di presentare alcuni miei progetti e idee ottenendo riscontri positivi. Nell’ultimo anno e mezzo ovviamente, molto è cambiato per chi fa questo lavoro”.
A questo riguardo, come stata la vita di chi fa questo lavoro durante il lockdown e cosa è cambiato in generale negli ultimi 18 mesi?
“É stato molto difficile per tutti noi DJ, si è fermato l’intero settore. L’ unica possibilità era produrre musica e uscire con etichette, mentre la cosa più brutta è stato di non poter suonare davanti a migliaia di persone come eravamo abituati a fare. Adesso pian piano ci stiamo riprendendo tutto quello che abbiamo perso in 18 mesi.”
Sempre parlando di cambiamenti, cosa vuol dire, oggi, in epoca di digitale e di social, fare il dj?
“I social sono importanti per farsi conoscere come artista e per presentarsi con la propria immagine; ma io credo che sia soprattutto il lavoro di mettere i dischi nei Festival e nei disco club a fare la differenza per chi fa questo lavoro. E concretamente poi, curando quell’aspetto poi si ottiene ulteriore riscontro anche sui social.”
Come si diventa producer musicale e quali sono le peculiarità di questa figura?
“Non è una cosa facile tantomeno immediata: spesso i ragazzi credono che sia tutto semplice e vedono solo il lato positivo. In realtà bisogna dedicare ore di studio, avere tanta pazienza ed ispirazione per centrare gli obiettivi.”
Per concludere, quali sono i tuoi progetti futuri e come vedi la musica da qui ai prossimi anni?
“Dal punto di vista personale sto lavorando a dischi di eccellenza su Smash the House, uno dei quali é l’uscita con Top 100 DJ. Per la seconda questione, beh la musica è sempre in evoluzione, infinitamente, e le novità sono costantemente dietro l’angolo.”

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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