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Il doge Albert Gardin protagonista del prossimo docufilm di Gobbi

Il doge di Venezia Albert Gardin nel mirino di Gobbi. Sarà infatti incentrato su di lui e sulla potentissima e antica Repubblica di Venezia, la Serenissima, il prossimo docufilm del regista “investigatore” Massimo Emilio Gobbi, che lo vedrà scendere in campo proprio nella sua città natale, più deciso che mai a sondare la verità che ruota attorno al caso Gardin, 121° doge che un paio d’anni fa chiedeva al Louvre di restituire al Veneto il dipinto di Veronesi.

La Serenissima è il nuovo docufilm del regista investigatore

“Le nozze di Cana” e che, poco meno di un anno fa, è stato destituito a causa di “reiterate prevaricazioni” – si legge nella delibera 4/2022 del Maggior Consiglio – “verso le Istituzioni della Repubblica Veneta”. Gardin ha sollevato un vero e proprio polverone, e non solo a Venezia. Ma perché proprio su di lui il focus?

«Perché esistono istituzioni che, pur avendo perso il loro significato reale, permangono assumendo il valore di tradizione – spiega il regista – Più ristretto è il contesto geografico, maggiore è il sentimento collettivo che le accompagna e sostiene».

‘Scelta attuale visto il clima bellico che stiamo vivendo’

E Gobbi, appassionato di casi in apparenza risolti ma che in realtà presentano parecchie ombre, con la sua produzione Cinemaondemand Europa è intenzionato ancora una volta a catturare l’attenzione del pubblico sui fatti, scavando, trovando e infine centrando in pieno la verità.

«Si tratta di una vecchia sceneggiatura che ho deciso di riprendere in mano e visto il clima bellico che stiamo vivendo credo che “rispolverare” la vecchia Serenissima sia una scelta attuale» – conclude Gobbi.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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