Il piano criminale ricostruito dal pm
Il 35enne Emanuele De Maria, ammesso al lavoro esterno dal carcere di Bollate in regime di articolo 21, è al centro di un’inchiesta choc: secondo il pm Francesco De Tommasi, De Maria avrebbe pianificato le aggressioni nei confronti di due colleghi dell’Hotel Berna di via Napo Torriani.
- Venerdì mattina, De Maria avrebbe aggredito la barista Chamila Wijesuriya, 50 anni sposata, con la quale aveva una relazione.
- Subito dopo si sarebbe scagliato contro il collega Hani Nasr, 51 anni, ferendolo al collo. Nasr è riuscito a difendersi e, nonostante la gravità, è sopravvissuto.
- Il corpo di Wijesuriya è stata ritrovata in un parco a Milano.
Le autopsie disposte d’ufficio verificheranno non solo dinamica e modalità dell’omicidio, ma anche se De Maria fosse sotto l’effetto di stupefacenti o psicofarmaci.
Il permesso esterno, l’avvocato: ‘Detenuto modello’
Alla notizia, è subito esploso il dibattito sul beneficio penitenziario concesso a De Maria, condannato nel 2021 a 14 anni per l’omicidio di una prostituta nel 2016. Il suo legale, Daniele Tropea, difende il provvedimento:
“Meritava il permesso di lavorare fuori per il percorso esemplare che ha seguito in carcere. Le relazioni dell’area educativa di Bollate e il magistrato di Sorveglianza di Milano erano tutte ‘completamente positive’”.
Ma il duplice agguato – omicidio e tentato omicidio – ha messo in discussione la tolleranza zero verso chi ha già commesso violenze.
Il suicidio al Duomo e le reazioni
Domenica pomeriggio, De Maria è stato rintracciato in piazza Duomo senza documenti. Riconosciuto dai tatuaggi, si è tolto la vita gettandosi dalle terrazze della cattedrale. L’episodio ha suscitato lo sgomento dei milanesi, sollevando interrogativi sulle leggi che regolano i permessi premio per i detenuti condannati per reati gravi.
- Il Ministero della Giustizia ha aperto un’inchiesta interna sui criteri di assegnazione dei permessi.
- Il sindaco Giuseppe Sala sulla vicenda: “Dopo un omicidio, uscire in pochi anni è difficile da spiegare ai cittadini”.
- La Commissione Giustizia in Parlamento annuncia audizioni straordinarie.
Sotto la Madonnina, tra grattacieli e operatori in giacca e cravatta, si riaccende la sfida tra la sicurezza collettiva e il diritto alla rieducazione penitenziaria.