Notte di terrore a BadoereNotte di terrore a Badoere

L’irruzione in casa: tre uomini armati contro una 73enne

Notte di terrore a Morgano, nel Trevigiano, dove tre uomini con il volto coperto da passamontagna hanno fatto irruzione in una casa di via Zeriolo. Era lunedì sera, poco dopo le 23:15, e nell’abitazione si trovava solo Mariella Michieletto, una donna di 73 anni, convinta dai ladri a essere facile bersaglio.

I malviventi, probabilmente di origine dell’Est Europa secondo l’accento rilevato, avevano studiato il colpo: sono passati dalla zona dei campi, hanno oscurato un faro dotato di sensore di movimento, sollevato una tapparella del bagno e infine sfondato una finestra, dopo un primo tentativo fallito di forzarla.

Una volta dentro, l’allarme è scattato, ma i ladri non si sono fermati: hanno iniziato a rovistare nelle camere, riempiendo una federa con gioielli e bigiotteria, mentre Mariella si è trovata improvvisamente di fronte i tre intrusi. “Dopo aver sentito i rumori – racconta – ho aperto la porta del salotto e me li sono trovati davanti”.

L’intervento coraggioso del figlio e del nipote

A sentire l’allarme è stato il figlio della donna, Fabrizio Basso, che abita accanto, insieme al nipote Nicola, di 23 anni. I due non hanno esitato un attimo. Sono usciti correndo, si sono separati e hanno affrontato i ladri con una reazione tanto istintiva quanto coraggiosa.

Fabrizio si è lanciato nel giardino intercettando due dei tre malviventi sul balcone. “Venite giù!”, ha urlato. I ladri gli hanno scagliato contro alcuni vasi trovati sul terrazzino. Uno l’ha colpito alla mano, provocandogli una ferita poi medicata con cinque punti in pronto soccorso. Nonostante il dolore, l’uomo ha continuato a inseguirli.

Nel frattempo Nicola ha raggiunto il terzo ladro sul retro della casa. Ne è nata una colluttazione violenta: pugni in faccia, inseguimenti oltre la recinzione e, come racconta lui stesso, “quando ha visto che non lo mollavo gli ho dato un pugno in faccia. Lui mi ha colpito alla gamba con un piede di porco, ma io gli ho anche stretto le parti intime”.

La minaccia delle armi e la fuga

Messo alle strette, il gruppo di ladri ha minacciato i due uomini: “Abbiamo le pistole, se non ci lasciate andare vi spariamo”. A quel punto Fabrizio e Nicola, pur non vedendo alcuna arma, hanno interrotto l’inseguimento per evitare rischi maggiori.

I tre sono fuggiti tra i campi in direzione del fiume Zero, portando via con sé alcuni oggetti di valore e, stavolta, anche una lezione di coraggio inaspettata. “Hanno trovato quelli del formaggio – hanno detto Fabrizio e Nicola – ora sanno cosa può capitare”.

Una decina di minuti di caos e coraggio

La rapina è durata in tutto una decina di minuti, ma ha lasciato il segno. La famiglia, ancora scossa ma determinata, ha formalizzato la denuncia presso i carabinieri, intervenuti subito dopo l’accaduto. Non solo per il furto, ma per rapina aggravata, alla luce delle minacce e delle lesioni subite.

Il tentato colpo a Morgano non è stato un episodio isolato: modalità simili sono sempre più diffuse nelle campagne venete, ma raramente trovano una reazione così determinata. La speranza è che le indagini – già in corso – portino all’identificazione del trio fuggitivo.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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