Rexal Ford con madre e figlia trovate prive di vita a Villa PamphiliRexal Ford non è il vero nome del cittadino americano

Il mistero dell’omicidio della neonata ritrovata morta a Villa Pamphili, a Roma, si infittisce. Francis Kaufmann, 46 anni, arrestato sull’isola di Skiathos in Grecia, è accusato dell’omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.

Per anni ha viaggiato con un passaporto falso, muovendosi tra Malta, Russia, Italia e Grecia sotto l’alias Rexal Ford. Un documento del tutto valido, rilasciato nel 2019. A rivelare il suo vero nome è stata la collaborazione tra la Procura italiana e l’FBI.

La donna senza nome e i sospetti su attività clandestine

Accanto alla neonata era stata ritrovata morta anche una donna, tuttora non identificata. Testimoni la conoscevano come Stella Ford, ma senza conferme ufficiali. Secondo un amico maltese, Oskar “El Mariachi”, sarebbe stata un’abile hacker, descritta come un “Robin Hood della rete”.

Il sospetto degli inquirenti è che entrambi potessero avere contatti o rapporti con apparati di sicurezza esteri, data anche la loro lunga permanenza tra Russia e Ucraina.  Lui si presentava come regista e produttore cinematografico. Il 7 maggio Kaufmann– accompagnato dalla donna e dalla bimba – si è recato in uno studio romano di produzione per un progetto “internazionale” con un budget da tre milioni di euro.

In un audio l’uomo accennava a un progetto cinematografico in cui sarebbe stato coinvolto perfino Dhani Harrison, figlio del leggendario George dei Beatles. Amicizie tutte da dimostrare, in un racconto fatto con tono distaccato e voce quasi meccanica. Parole registrate quando la donna era già morta. A metà 2023, Ford/Kaufmann arriva a Malta e conosce la donna. La bambina nasce nel 2024, probabilmente in un ospedale dell’isola.

Le indagini sui movimenti finanziari e il Dna

Oltre al passaporto falso, le indagini puntano ora sul Dna di Kaufmann per accertare la paternità della neonata e su carte di credito e cellulari sequestrati in Grecia. Il risultato potrebbe aggravare ulteriormente le accuse.

Kaufmann, detenuto nel carcere di Volos, ha rifiutato l’estradizione, complicando la procedura di consegna alle autorità italiane. Intanto, si cerca di chiarire le cause della morte della donna, escluso al momento il soffocamento anomalo.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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