A destra Zunilda Hoyos Méndez con il maritoA destra Zunilda Hoyos Méndez con il marito

Fuengirola, Costa del Sol: la tragica fine della campionessa di bodybuilding

Shock nel mondo del fitness: la culturista colombiana Zunilda Hoyos Méndez, 43 anni, è stata trovata senza vita nella sua abitazione di Fuengirola, in Spagna. Conosciuta come la “Donna Hulk” per il suo fisico possente e la carriera sportiva internazionale, Zunilda sarebbe stata assassinata a colpi di martello. Secondo quanto riportato dalle autorità spagnole, il principale sospettato è il marito, Jarrod Gelling, 46 anni, che si sarebbe poi tolto la vita.

Il ritrovamento dei corpi

I due corpi sono stati scoperti nella giornata del 18 giugno in un’abitazione all’interno del complesso residenziale Higuerón West, una delle zone più esclusive della Costa del Sol. La denuncia di scomparsa era stata presentata il 14 giugno da un compagno di palestra della vittima, preoccupato per l’assenza prolungata della donna.

La Polizia Nazionale di Malaga è intervenuta dopo la segnalazione, trovando una scena tragica: Zunilda mostrava evidenti segni di percosse, mentre il corpo dell’uomo era stato rinvenuto in bagno, con ferite da arma da taglio autoinflitte, compatibili con un suicidio.

Un matrimonio in crisi

La coppia, che viveva principalmente a Dubai, era rientrata in Spagna da pochi giorni dopo aver partecipato a una competizione di bodybuilding. Secondo quanto riferito dal quotidiano britannico Daily Mail, Zunilda stava per avviare le pratiche di divorzio a causa del comportamento sempre più aggressivo del marito.

La nipote della vittima, Yuleydis, ha raccontato ai media locali che Zunilda aveva deciso di prendersi cura del marito dopo un’operazione al ginocchio, prima di partire per il Portogallo per un’altra gara. Dopo quell’impegno, avrebbe fatto ritorno in Colombia da sola, per ricostruire la propria vita.

Nessun precedente di violenza registrato

Secondo fonti ufficiali, la coppia non risultava segnalata nei registri di polizia per episodi di violenza domestica. Tuttavia, i familiari di Zunilda Hoyos Méndez hanno descritto Gelling come “una persona aggressiva”, e confermato che la relazione era ormai arrivata al capolinea.

L’autopsia chiarirà ulteriormente la dinamica dell’accaduto, ma la pista investigativa principale resta quella di omicidio-suicidio.

Chi era Zunilda Hoyos Méndez, la “She Hulk” del bodybuilding

Zunilda Hoyos Méndez era una figura nota nel panorama del bodybuilding professionistico: nel 2021 si era classificata al secondo posto agli NPC Worldwide Latin American Championships, guadagnandosi il rispetto della comunità sportiva.

Oltre alla carriera agonistica, aveva una forte presenza online, con oltre 100.000 follower su piattaforme come OnlyFans e Fansly, dove si faceva chiamare “Amy” e veniva descritta come “la ragazza più cattiva del fitness”.

Il cordoglio del mondo del fitness

La notizia della sua morte ha generato una forte ondata di dolore nella community sportiva. Il suo allenatore, Branden Rey, le ha dedicato un post commosso su Instagram:

“Giorni fa ti ho detto che saresti potuta entrare tra le prime 10 al mondo entro fine anno. Lo pensavo davvero. Riposa in paradiso.”

Anche Behnaz Azar, amico e allenatore, ha condiviso un tributo straziante:

“La notizia del tuo omicidio mi ha spezzato qualcosa dentro. Non te lo meritavi. Nessuno come te lo merita mai.”


Un femminicidio che lascia sgomento

L’omicidio di Zunilda Hoyos Méndez rappresenta l’ennesimo caso di femminicidio che scuote l’opinione pubblica internazionale. La vicenda solleva ancora una volta interrogativi sul tema della violenza domestica, anche in assenza di denunce precedenti.

Mentre le autorità spagnole proseguono con le indagini, il mondo del bodybuilding piange la perdita di un’atleta carismatica, potente e amata. Una donna forte, fuori e dentro la palestra, che voleva solo riprendersi la propria libertà.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *