A destra Sebastiano Visintin con Liliana Resinovich in una foto di diversi anni faA destra Sebastiano Visintin con Liliana Resinovich in una foto di diversi anni fa

Sebastiano Visintin dopo lo scontro con Sterpin a La Vita in Diretta: ‘Deve vergognarsi’

Nel corso della trasmissione La Vita in Diretta di martedì 24 giugno, Sebastiano Visintin — marito di Liliana Resinovich, la donna trovata morta il 5 gennaio 2022 in circostanze ancora oggi avvolte nel mistero — ha rilasciato nuove dichiarazioni dopo lo scontro ravvicinato con Claudio Sterpin, l’amico speciale della moglie, davanti al tribunale in occasione dell’incidente probatorio.

Visintin: ‘Non ho nulla a che fare con la morte di Liliana’

“Non ho niente a che fare con la morte di Liliana. Se qualcuno ha delle accuse concrete contro di me, sono pronto. Mettetemi le manette, portatemi dentro, mi fate quasi un favore così almeno mi lasciate in pace. Ma vi assicuro: non c’entro nulla”.

Parole che manifestano una stanchezza profonda e un senso di esasperazione, ma anche una volontà di affrontare apertamente la giustizia.

‘Sterpin ha detto cose poche carine’

Visintin ha inoltre contestato duramente alcune affermazioni fatte da Sterpin, riferendosi in particolare al modo in cui quest’ultimo ha parlato del proprio legame con Liliana:

“Gli ho chiesto rispetto per Liliana. Ha detto cose poco carine. Con le mani si possono fare tante cose: con Liliana facevamo il Decamerone, ci rilassavamo insieme nella Jacuzzi, passavamo momenti nostri nella cantinola, nel sottoscala. Quelle parole sono fuori luogo, dovrebbe vergognarsi”.

Visintin ha poi espresso turbamento per la narrazione sentimentale fornita da Sterpin, pur riconoscendogli un’apparente sincerità:

“Sono tre anni e mezzo che vivo questa storia. Oggi lo guardavo e sembrava sincero, come se parlasse dal cuore. E allora mi chiedo: o io non ho mai capito nulla di Liliana, oppure lui si è costruito un film tutto suo. Però non riesco a credere che lei volesse davvero allontanarsi da me”.

Con tono emozionato, ha sottolineato il dolore provato quando il suo nome è stato accostato all’omicidio:

Il racconto della relazione: ‘Liliana era il mio cucciolo’

“Quando la procura ti indica come il possibile assassino di tua moglie, è devastante. Abbiamo avuto alti e bassi, come tutti, ma Liliana era felice. Indosso ancora le sue calze. È il mio modo per sentirla vicina”.

Visintin ha ammesso anche di aver avuto altre relazioni, ma ha ribadito che l’amore per sua moglie non è mai venuto meno:

“Se avessi saputo dell’esistenza di un altro uomo, sarei rimasto ferito, ma le avrei detto: se è questo che vuoi, va bene. Avrei sofferto, ma l’avrei accettato. Liliana era il mio cucciolo” – ha aggiunto Visintin di aver avuto altre frequentazioni. “Anche ora”.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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