Claudio Sterpin e Liliana ResinovichClaudio Sterpin e Liliana Resinovich

Liliana Resinovich, Claudio Sterpin risponde Sebastiano Visentin

Non si è fatta attendere la controreplica di Claudio Sterpin, che ha risposto con fermezza alle dichiarazioni di Visintin a La Vita in Diretta, definendole frutto di interpretazioni personali e in parte fantasiose in riferimento al suo legame intimo con Liliana Resinovich:

“Non merita nemmeno una risposta. Si è costruito una sua versione delle cose, basata su frasi che io non ho mai detto. È vero, con Liliana siamo stati nella Jacuzzi, ma il resto se lo immagina lui”.

‘Per noi fare l’amore era tenerci per mano’

Sterpin ha difeso la purezza e la particolarità del rapporto avuto con Liliana, sottolineando che la loro intimità si esprimeva in modo diverso:

“Per noi fare l’amore era sederci a tavola, tenerci per mano, guardarci a trenta centimetri di distanza e ripeterci “ciao amore” decine di volte. Questo ho dichiarato e lo ribadirò sempre. Il resto è invenzione”.

Ha poi ribadito la propria convinzione che Visintin fosse a conoscenza della relazione affettiva tra lui e Liliana:

‘Il loro legame era ormai rotto’

“Sono certo che Sebastiano sapeva di noi. Non abbiamo molte foto insieme, ma le poche che esistono le ha scattate proprio lui”.

Infine, Sterpin ha messo in discussione l’immagine di un matrimonio solido negli ultimi anni:

“Non discuto che abbiano avuto un legame forte in passato, ma negli ultimi cinque anni dormivano separati e non avevano più rapporti. Visintin parla sapendo di mentire. Il loro legame era ormai rotto”.


Due ricostruzioni a confronti e diversi lati oscuri

Il confronto pubblico tra Sebastiano Visintin e Claudio Sterpin continua ad alimentare il dibattito attorno alla tragica scomparsa di Liliana Resinovich. Mentre l’inchiesta ufficiale non ha ancora stabilito una verità definitiva, le testimonianze emotive dei due uomini che hanno fatto parte della vita di Liliana continuano a sollevare interrogativi profondi sul suo passato, sul suo presente al momento della morte, e sulle verità che restano ancora da chiarire.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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