Luca CanforaLuca Canfora

Nuova svolta nel caso Luca Canfora: l’ipotesi di omicidio scuote l’inchiesta

La Procura di Napoli apre a una nuova ipotesi inquietante sulla morte di Luca Canfora, costumista del film Parthenope di Paolo Sorrentino, deceduto a Capri nel 2023. Dopo due anni di indagini e una seconda autopsia, prende corpo la possibilità di omicidio a seguito di un’aggressione, affiancando e superando le prime piste di suicidio o incidente.

Le circostanze della morte e i dubbi della famiglia

Il corpo di Canfora fu recuperato il 1° settembre 2023 sotto i celebri Giardini di Augusto, nei pressi dei quali il giorno prima erano state girate scene del film. Inizialmente si parlò di un tragico suicidio, ma la famiglia non ha mai accettato questa versione. In particolare, Giuseppe Canfora, fratello della vittima, ha sempre contestato le risultanze della prima autopsia, ritenendo le fratture riscontrate incompatibili con una caduta da grande altezza, soprattutto considerando la corporatura robusta del fratello.

Riesumazione e seconda autopsia: emergono nuovi elementi

Su richiesta della famiglia e grazie al supporto dell’ex comandante del RIS di Parma, Luciano Garofano, è stato presentato un esposto che ha portato la Procura partenopea, con il sostituto procuratore Silvio Pavia, a disporre la riesumazione della salma e una seconda autopsia. I nuovi accertamenti, svolti a marzo e seguiti da un sopralluogo il 22 maggio sull’isola, hanno portato alla formulazione di un’ipotesi più grave: omicidio con aggressione.

Le immagini di videosorveglianza e il giallo dei Giardini di Augusto

Un dettaglio inquietante arriva dalle telecamere di sorveglianza: mostrano Luca Canfora entrare nei Giardini di Augusto, ma non uscire più. La mattina successiva, il suo corpo viene avvistato da un canoista e recuperato in mare. Una dinamica che lascia spazio a molte domande.

Il dolore della famiglia e la ricerca della verità

Giuseppe Canfora, determinato a far luce sull’accaduto, ha chiesto giustizia e verità, escludendo con fermezza la pista del suicidio. La nuova perizia medico-legale ha infatti rivelato fratture che potrebbero essere coerenti con una colluttazione o un’aggressione fisica, non con una semplice caduta.

Un caso ancora aperto

Le indagini sono ora ufficialmente prorogate. Il fascicolo, nato come accertamento per suicidio o incidente, prende una nuova direzione. Il nome di Luca Canfora, apprezzato professionista nel mondo del cinema, torna sotto i riflettori con la speranza che la verità emerga e che, qualora ci sia un responsabile, venga identificato.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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