Manuel Mastrapasqua e Daniele RezzaManuel Mastrapasqua e Daniele Rezza

Daniele Rezza condannato per l’omicidio di Manuel Mastrapasqua

Una coltellata al cuore per un paio di cuffie da 15 euro. È per questo che la Corte d’Assise di Milano ha condannato Daniele Rezza, 20 anni, a 27 anni di carcere. Il giovane è stato ritenuto colpevole dell’omicidio volontario e della rapina ai danni di Manuel Mastrapasqua, 31 anni, avvenuti nella notte tra il 10 e l’11 ottobre 2024 a Rozzano.

Il verdetto, pronunciato dalle giudici togati Antonella Bertoja e Sofia Fioretta, ha escluso una delle tre aggravanti – il nesso teleologico tra omicidio e rapina – ma ha riconosciuto la continuazione tra i due reati e le attenuanti generiche, ritenute equivalenti alle aggravanti dei motivi futili e dell’orario notturno.

La vittima: ‘Manuel era buono, non reagiva mai’

Durante il processo, la figura di Manuel Mastrapasqua è emersa con forza: un ragazzo schivo, gentile, amato da tutti. “Non rispondeva mai alle provocazioni. Era buono, sempre pronto ad aiutare chi aveva bisogno”, ha ricordato in aula l’avvocata Roberta Minotti, legale della famiglia della vittima.

Tutti i testimoni hanno confermato che Manuel non ha reagito all’aggressione, non ha alzato le mani, non ha nemmeno avuto il tempo di difendersi. È stato colpito all’improvviso da Rezza, che – secondo l’accusa – voleva derubarlo delle sue cuffie wireless. Una rapina trasformata in omicidio, nel giro di pochi secondi.

La Procura aveva chiesto una pena inferiore con esclusione aggravanti

La Procura di Milano aveva chiesto 20 anni di reclusione, escludendo tutte le aggravanti e riconoscendo le attenuanti generiche, tenendo conto del contesto difficile in cui è cresciuto l’imputato. “Un ragazzo smarrito, trascurato dai genitori, cresciuto nel degrado e nella marginalità dell’hinterland milanese”, aveva sottolineato il pm nella requisitoria.

Ma per la parte civile, quella richiesta non era sufficiente. “Non è una pena di giustizia”, aveva dichiarato Minotti. “L’acquisizione degli atti e le scuse non bastano a cancellare la gravità di quanto accaduto”.

I risarcimenti alla famiglia di Manuel

Oltre alla pena detentiva, la Corte ha stabilito provvisionali immediatamente esecutive tra i 70mila e i 150mila euro a favore dei familiari della vittima. L’ammontare definitivo dei risarcimenti sarà deciso in sede civile.

Le motivazioni attese entro 90 giorni

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni. Saranno determinanti per comprendere a fondo la scelta dei giudici, soprattutto sull’esclusione del nesso tra omicidio e rapina. La difesa potrebbe valutare un ricorso in appello, mentre la famiglia di Manuel cerca giustizia e verità per una morte che resta incomprensibile.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *