La Birkin di JaneLa Birkin di Jane

Un’icona della moda, della cultura pop e dell’attivismo: la Birkin originale cambia proprietario a una cifra da record mondiale

Un prezzo stellare di 8,6 milioni di euro, inclusi i diritti d’asta: è quanto un collezionista giapponese ha pagato oggi da Sotheby’s, a Parigi, per la prima borsa Birkin creata da Hermès per Jane Birkin, attrice, cantante e icona di stile internazionale. Un’asta che ha superato ogni previsione e che ha proiettato questo accessorio nell’Olimpo degli oggetti di moda più costosi della storia, insieme al celebre maglione con la pecora nera di Lady Diana, venduto per 1,4 milioni di dollari nel 2023.

Perché la Birkin di Jane vale così tanto?

Quella venduta non è una Birkin qualsiasi. È l’originale. La prima. Quella che Jane Birkin disegnò su un sacchetto per il mal d’aria durante un volo Parigi-Londra nel 1983, seduta accanto a Jean-Louis Dumas, allora CEO di Hermès. Una richiesta spontanea e pratica: voleva una borsa capiente, elegante ma funzionale, per una giovane madre che viaggiava molto. Il risultato? Un modello ispirato alla Kelly — altra icona Hermès, dedicata a Grace Kelly — ma con dettagli personali: tracolla, tasche interne e persino un comparto per i biberon della piccola Lou.

Un oggetto vissuto e politico

Questa Birkin nera in cuoio, logorata, vissuta e “personalizzata” da Jane con adesivi politici, è rimasta con lei fino al 1994, quando la mise all’asta per raccogliere fondi contro l’AIDS. In perfetta controtendenza rispetto alla logica della moda “immacolata”, questa borsa rappresenta il vero spirito della sua proprietaria: anticonvenzionale, impegnata, libera.

È un pezzo unico, irripetibile. Una vera opera d’arte e un simbolo della storia della moda”, ha commentato Morgane Halimi, responsabile globale borse e moda di Sotheby’s. La casa d’aste ha incluso la Birkin originale nella vendita speciale “Fashion Icons”, affiancata da altri grandi nomi: Alexander McQueen, Vivienne Westwood, Christian Dior, Gucci.

Le aste precedenti: un confronto impietoso

Fino ad oggi, il record per una borsa Hermès era detenuto da un modello Himalaya con diamanti, battuto per 450.000 dollari nel 2022, e da una Kelly in coccodrillo venduta a 513.000 dollari nel 2021. Numeri che impallidiscono di fronte agli 8,6 milioni pagati per questa Birkin, simbolo culturale oltre che fashion.

Dove si è vista la Birkin di Jane Birkin?

Questa borsa ha fatto il giro del mondo. È stata esposta al MoMA nel 2018 e al Victoria and Albert Museum di Londra nel 2022. Ma la sua fama va oltre i musei: è apparsa nei testi di canzoni, nei film, nelle serie TV. Memorabile la scena in Sex and the City in cui Samantha, disperata, scopre che per ottenere una Birkin c’è una lista d’attesa di 5 anni. “Non è una borsa, è una Birkin”, esclama.

La Birkin come status symbol e critica sociale

Nonostante la Birkin sia universalmente considerata un simbolo di lusso, la sua origine è quasi ironica. Jane Birkin stessa l’ha sempre vissuta con disinvoltura, usandola come borsa da giorno e caricandola fino all’inverosimile. Per lei non era un feticcio da venerare, ma un oggetto utile e, all’occorrenza, anche un veicolo politico.

Cosa rende una Birkin così esclusiva?

  • Produzione artigianale (una singola borsa può richiedere fino a 48 ore di lavoro)
  • Pelle di altissima qualità, spesso esotica
  • Accessibilità limitata: bisogna essere “selezionati” per poterla acquistare
  • Cultura pop: da Sex and the City a Drake, fino a numerosi riferimenti nel rap americano

Cosa succede ora?

La Birkin originale è ora parte della collezione privata di un facoltoso appassionato giapponese. La cifra monstre pagata certifica quanto moda, arte e cultura possano fondersi in un unico oggetto, capace di raccontare più di una semplice tendenza.

E per Jane, scomparsa il 16 luglio 2023, questa vendita rappresenta un ultimo tributo alla sua eredità stilistica e personale: anticonformista, elegante, appassionat

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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