Ana Sergia Alcivar ChencheAna Sergia Alcivar Chenche

Nuovi dettagli sull’ambulatorio abusivo di Primavalle e la morte di Ana Sergia Alcivar Chenche

La tragica morte di Ana Sergia Alcivar Chenche, 46 anni, originaria dell’Ecuador, durante una liposuzione a Roma ha scoperchiato un vero e proprio scandalo. A operare la paziente, secondo gli inquirenti, sarebbe stata un’assistente del chirurgo peruviano José Lizarraga Picciotti, non laureata in Medicina, ma che si spacciava per medico. Questo intervento, avvenuto il 7 giugno scorso in un ambulatorio abusivo in via Francesco Roncati a Primavalle, ha causato la morte della donna e ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo.

Chi è Olivia Buldrini e perché è indagata

Olivia Buldrini, informatrice farmaceutica, è al centro di un’indagine per esercizio abusivo della professione medica. Non solo avrebbe eseguito interventi chirurgici non autorizzati, ma avrebbe anche somministrato botulino e filler, causando lesioni a più pazienti. In particolare, un’operazione al seno nel luglio 2023, eseguita nello stesso studio di Lizarraga, ha lasciato una paziente con danni tali da dover cercare un altro medico per riparare.

Come si svolgevano gli interventi nell’ambulatorio abusivo?

Dalle indagini è emerso che l’ambulatorio di Primavalle non rispettava nessun requisito medico: ambienti non sterilizzati, lettini chirurgici inadeguati e personale non qualificato. Lizarraga Picciotti, interrogato, ha dichiarato di ignorare che Buldrini non fosse laureata, credendo invece che avesse una laurea in Russia in fase di riconoscimento. Tuttavia, la verità è ben diversa e gravemente pericolosa.

Qual è la posizione legale dei protagonisti?

Lizarraga Picciotti è indagato per omicidio colposo in concorso con anestesista e infermiera, mentre Buldrini rischia l’accusa di esercizio abusivo e lesioni personali. L’inchiesta si amplia, anche considerando che Buldrini ha operato in altri studi abusivi a Roma, uno dei quali collegato al chirurgo Carlo Bravi, attualmente sospeso per sei mesi.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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