Il caso Fiumicino: Zingaretti denuncia, Urso si difende
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si trova al centro di una bufera mediatica innescata da un video diffuso dall’attore Luca Zingaretti, in cui si racconta di una donna scortata che avrebbe saltato la fila al check-in all’aeroporto di Fiumicino. Subito sui social si è fatto il nome di Urso, la cui moglie, Olga Sokhnenko, sarebbe stata al centro dell’episodio.
A fare chiarezza ci ha pensato lo stesso Urso, intervistato da Repubblica, che ha scelto di parlare al posto della moglie, sottolineando: “Non ho mai esposto Olga per tanti motivi”.
‘Parlo io per Olga, non è nel mio stile esporla’
Il ministro ha spiegato di aver accompagnato la moglie e il figlio di sette anni all’aeroporto prima di dirigersi verso un incontro istituzionale. “È compito della scorta valutare le condizioni di sicurezza”, ha dichiarato. “Mi rammarico se questo ha causato disagio ad altri. Non è nel mio stile, come sa chi mi conosce”.
Alla domanda su eventuali modi bruschi da parte degli agenti nel far passare sua moglie, Urso risponde: “Ero vicino a lei, ma impegnato al telefono per preparare un incontro cruciale. Non ho notato nulla. E per l’esattezza, portavo io la sua valigia”.
Olga Sokhnenko, la moglie riservata del ministro
La vicenda ha inevitabilmente acceso i riflettori anche su Olga Sokhnenko, da anni moglie del ministro Urso. Originaria di Lugansk, una delle zone più martoriate dell’est dell’Ucraina, Olga vive in Italia da molto tempo. Dalla loro unione è nato un figlio, oggi di sette anni.
Nonostante il ruolo pubblico del marito, Olga ha sempre mantenuto un profilo basso, lontano dai riflettori e dai media. Proprio per questo Urso ha scelto di sostituirla nella comunicazione pubblica: “Preferisco tutelarla. Non l’ho mai esposta e non inizierò oggi”.
Urso: ‘Mi dispiace, ma la sicurezza la decide la scorta’
Il senatore di Fratelli d’Italia ha voluto chiarire che l’intervento della scorta non è stato frutto di una sua iniziativa personale. “È la scorta a decidere come agire. Io ero accanto a mia moglie, ma impegnato al telefono. Se qualcuno si è sentito offeso, mi dispiace sinceramente”.
Alla domanda diretta se considera giusto aver scavalcato la fila, il ministro non ha risposto, ma ha continuato a insistere sulla sua mancanza di consapevolezza in quel momento.
Polemiche social, tra indignazione e difesa
Il caso ha alimentato forti polemiche sui social, tra chi accusa il politico di abuso di potere e chi sottolinea la possibilità che l’intervento fosse realmente giustificato da motivi di sicurezza.
La scelta di Urso di mettersi in prima linea a difesa della moglie, tenendola fuori dal ciclone mediatico, è stata letta da alcuni come un gesto di tutela, da altri come una mancanza di trasparenza. Di certo, il caso ha sollevato interrogativi sull’equilibrio tra privacy, sicurezza e rispetto delle regole nei luoghi pubblici.