Cosa è accaduto alla spiaggia della Purfina
Una nuotata verso le boe di fronte alla spiaggia della Purfina, a Riva del Garda, si è trasformata in tragedia. Eleonora Franceschini, 48 anni, originaria di Besenello, ha perso la vita nel pomeriggio di venerdì 19 settembre.
La donna era entrata in acqua per una breve nuotata, quando, per cause non ancora chiarite, si è inabissata. È rimasta sott’acqua per un tempo imprecisato, fino a quando una turista ha notato il suo corpo sul fondale, a circa tre metri di profondità e venti metri dalla riva.
I soccorsi tempestivi, ma inutili
Allarmata, la giovane ha iniziato a urlare attirando l’attenzione di tre ragazzi presenti sulla spiaggia. I tre si sono lanciati in acqua, riuscendo a riportare Eleonora Franceschini a riva. Qui sono iniziate le manovre di rianimazione, prima da parte dei presenti e subito dopo dal personale di “Spiagge Sicure”.
Nel frattempo sono arrivati i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e l’équipe medica d’emergenza a bordo di un elicottero del 118. Dopo venti minuti di manovre disperate, il cuore della donna ha ripreso a battere debolmente.
Sembrava esserci una speranza. Ma durante il trasferimento in elicottero verso l’ospedale Santa Chiara di Trento le condizioni di Eleonora sono peggiorate nuovamente. Al suo arrivo, nonostante ogni tentativo, i medici non hanno potuto che constatare il decesso.
Perché Eleonora è annegata?
Resta da chiarire cosa sia successo sotto la superficie del lago. Gli inquirenti non hanno ancora determinato se si sia trattato di un malore improvviso, di un crampo o di un episodio legato a difficoltà respiratorie. Non si conosce nemmeno il tempo preciso in cui la donna è rimasta sommersa prima di essere avvistata.
La Procura ha aperto un fascicolo per raccogliere testimonianze e verificare ogni dettaglio utile a ricostruire la dinamica della tragica morte della 48enne a Riva del Garda.
Il dolore di una comunità
La notizia della morte di Eleonora Franceschini ha scosso profondamente Besenello, il piccolo centro trentino da cui era originaria. Amici e conoscenti la descrivono come una persona solare e attiva, molto legata alla famiglia.
Il suo decesso ricorda la fragilità di momenti apparentemente ordinari: una nuotata al tramonto, un gesto semplice e quotidiano, che si è trasformato in una tragedia irreversibile.