Giampiero MughiniGiampiero Mughini

Una preziosa collezione di libri da vendere

Giampiero Mughini, giornalista, scrittore e volto noto della televisione italiana, ha raccontato in una lunga intervista a Il Foglio di trovarsi in una condizione economica difficile al punto da dover vendere la sua preziosa collezione di libri, frutto di una vita di passioni e ricerche.

La difficoltà economica e la salute

“Le prime edizioni di Pavese, Calvino, Campana, Gadda, Sciascia, Fenoglio, Pirandello, Moravia, Montale, Ungaretti… Nella vita non ho saputo mettere nulla da parte, tranne i miei libri. Mi viene strappata l’anima”, ha dichiarato. Una collezione monumentale, che conta tra i venti e i venticinquemila volumi, con pezzi rarissimi come una prima edizione di Ossi di Seppia di Eugenio Montale.

Mughini, che compirà 85 anni ad aprile, non nasconde il peso della vecchiaia e delle difficoltà fisiche. “Il medico mi ha detto chiaramente che devo imparare a gestire la mia vecchiaia. Non me ne ero accorto, pensa te. La morte? Non ci penso, se ci penso lei si monta la testa”.

Il ricordo della televisione

Il giornalista ha raccontato di avere come unica entrata fissa l’articolo che scrive ogni martedì per Il Foglio. “Con quello faccio una dieta intermittente, che dicono faccia pure bene alla salute. La pensione mi dà qualcosa, ma i risparmi sono miserie. Spesi con gusto, certo, ma ora i libri sono l’unico patrimonio che mi resta”.

Un patrimonio che per Mughini non è solo materiale: “Mi viene strappata l’anima – ha ribadito –. Ma nessuno ha mai avuto un’anima completa, nemmeno i santi”.

Il ricordo corre anche agli anni d’oro della televisione. “È stata divertente. Non mi chiamano più: pazienza, forse non avrei retto un altro reality con le zanzare. Ma i talk mi mancano. La tv mi permetteva di vivere come volevo. Io non ho mai fatto nulla gratis. Il denaro? Non parlarne è ipocrisia”.

Una carriera poliedrica

Nato a Catania nel 1941, figlio di madre siciliana e padre toscano, Mughini è stato protagonista di una carriera lunga e variegata. Dalla direzione della rivista Giovane Critica negli anni Sessanta alle collaborazioni con L’Europeo, Panorama, Il Foglio, fino alla popolarità televisiva grazie a Controcampo e ai talk calcistici. Negli anni ha recitato anche per Nanni Moretti in Ecce bombo e Sogni d’oro, e più recentemente ha partecipato a Ballando con le stelle.

Oggi vive a Roma, circondato dai suoi libri, foto d’epoca, tavole originali di illustratori italiani e oggetti Liberty. Una vita da collezionista, che ora deve affrontare la prova più dolorosa: separarsi da ciò che più ama. “Nessuno mi propone più un lavoro da quando sono stato male – ha concluso –. Ma io sono fatto così: non mi sono mai arreso, non comincerò certo adesso. In tv così stupidi da temere la mia morte in diretta”.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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