Incremento delle pensioni minime dal 2026
La legge di Bilancio 2026 introduce modifiche significative al sistema pensionistico italiano, con riflessi diretti su milioni di lavoratori. Tra le novità principali della manovra vi è l’aumento delle pensioni minime: a partire dal 1° gennaio 2026, gli assegni destinati ai soggetti in condizioni disagiate cresceranno di 20 euro al mese, per un incremento annuo complessivo di 260 euro.
Adeguamento graduale dell’età pensionabile
Parallelamente, è previsto un adeguamento graduale dell’età pensionabile. Dal 2027 sarà necessario un mese in più per accedere alla pensione, mentre dal 2028 l’incremento complessivo sarà di tre mesi. Questo significa che per la maggior parte dei lavoratori si passerà a 67 anni e 3 mesi o 43 anni e un mese di contributi versati. L’unica eccezione riguarda le professioni gravose e usuranti, tra cui alcune categorie del comparto scolastico come educatori e insegnanti dell’infanzia.
Il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, ha sottolineato la necessità di considerare il lavoro del personale scolastico come usurante, in modo da garantire l’accesso alla pensione con Quota 97,5 senza penalizzazioni. “Il livello di burnout nella scuola è crescente e legato all’età dei docenti: mantenere in servizio insegnanti prossimi ai 70 anni rappresenta un danno sia per loro sia per gli alunni”, ha affermato Pacifico.
Il governo ha scelto un approccio graduale per evitare l’onere economico di un blocco totale dell’adeguamento, stimato in circa 3 miliardi. L’aumento graduale dell’età pensionabile e l’incremento delle pensioni minime rappresentano un equilibrio tra sostenibilità economica e tutela dei lavoratori più vulnerabili.
Impatto sulle professioni gravose e sul personale scolastico
Le nuove regole interesseranno anche categorie come estetisti, pittori, sommozzatori e carpentieri, mentre per i vigili urbani è previsto un aumento dell’età pensionabile. Il progressivo adeguamento mira a garantire continuità nel sistema previdenziale, tenendo conto delle differenze tra professioni gravose e lavori standard.
Queste modifiche entreranno in vigore dal 2026 e avranno un impatto concreto sulla vita dei lavoratori italiani, richiedendo pianificazione e informazione sulle nuove soglie contributive e anagrafiche necessarie per accedere alla pensione.