Elisa De ParisElisa De Paris

Lo schianto nella notte sulla statale Alemagna

Tragedia a Longarone, in provincia di Belluno, dove poco prima della mezzanotte del 3 dicembre. La statale Alemagna, a quell’ora, non ha rumori. La percorrono camion di rientro, poche auto, la luce gialla dei lampioni che si dissolve sulla carreggiata umida. Alle 23:40, all’altezza di Longarone, qualcosa spezza la quiete: uno schianto violentissimo, due auto distrutte e la vita di Elisa De Paris, 33 anni, fermata senza appello.

I soccorsi e la constatazione del decesso

Era rientrando verso casa. Lavorava in un bar, tutti la conoscevano, soprattutto da quando era diventata madre di due bambini piccoli. Il violento frontale, avvenuto in un tratto dove la strada si restringe e la visibilità non concede generosità, non le ha dato scampo. Quando i vigili del fuoco sono arrivati, la scena era già definita: l’abitacolo accartocciato, i detriti contro la scarpata, i fari ancora accesi a illuminare un epilogo irreversibile.

I sanitari del Suem 118 hanno potuto solo constatare il decesso. Accanto, nell’altra auto, la donna di 46 anni, residente in Alpago, coinvolta nello scontro: ferita, trasportata all’ospedale di Belluno, non in pericolo di vita. La strada, da quel momento, è rimasta chiusa per ore: il traffico deviato, le luci delle volanti e delle ambulanze a interrompere la notte.

I carabinieri hanno avviato subito i rilievi. Nessuna ipotesi ufficiale, nessuna ricostruzione ancora consolidata. Ma chi conosce quel tratto sa che, complici il restringimento della carreggiata e una curva che obbliga a rallentare, spesso la dinamica di un impatto si decide in un secondo. L’asfalto, secondo i primi accertamenti, era umido ma non ghiacciato. Restano da verificare le condizioni dei veicoli, i residui lasciati sulla carreggiata, eventuali frenate o deviazioni improvvise.

Comunità in lutto

A Longarone, la notizia è arrivata come un pugno. Elisa De Paris non era una sconosciuta: giovane, presente, madre, educata, con un sorriso che ricordano in molti. “Non ci si crede, non può essere lei, non può essere stanotte”, sussurra un vicino mentre osserva i lampeggianti da dietro le finestre.

La statale Alemagna, nelle ore successive, ha ripreso il suo ritmo. Ma non per tutti. Due bambini resteranno senza madre. Una comunità dovrà trasformare un dolore improvviso in memoria stabile, quotidiana. Le verifiche proseguiranno oggi, con ulteriori accertamenti tecnici sui mezzi e, se necessario, analisi sull’eventuale presenza di dispositivi elettronici in grado di ricostruire gli ultimi secondi.

Intanto resta l’istantanea di una notte qualunque, diventata tragedia. Una macchina che rientrava, un’altra che arrivava dal senso opposto, un tratto di strada che non perdona. E la domanda che, in paese, non smette di risuonare: perché proprio ora, perché proprio lei.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *