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Una stagione influenzale partita in anticipo

In diversi Paesi del mondo, tra cui Giappone e Regno Unito, la stagione influenzale 2025 è iniziata prima del previsto e con un forte aumento dei contagi. Gli esperti parlano di una variante particolarmente insidiosa del virus H3N2, capace di eludere parzialmente il sistema immunitario e di diffondersi con maggiore rapidità.

Nel Regno Unito, già a giugno — un periodo insolito per la comparsa di nuovi ceppi influenzali — i ricercatori hanno individuato sette mutazioni genetiche in una sottovariante dell’H3N2. A lanciare l’allarme è stato Derek Smith, direttore del Center for Pathogen Evolution dell’Università di Cambridge:

“Quasi certamente avrà un impatto mondiale. È un virus che emergerà rapidamente”.


Le sette mutazioni che preoccupano la comunità scientifica

Le modifiche genetiche individuate sembrano conferire al virus una maggiore capacità di sfuggire agli anticorpi prodotti sia da precedenti infezioni influenzali sia dai vaccini stagionali.

Secondo il World Influenza Center del Francis Crick Institute, guidato da Nicola Lewis, si tratta di una dinamica insolita:

“Non vedevamo un virus con queste caratteristiche da anni. Le sette mutazioni lo rendono più efficiente nel diffondersi e nel reinfettare la popolazione, anche chi si era già ammalato o vaccinato”.

In sostanza, il virus mutato riesce a eludere parte dell’immunità di popolazione, aumentando così il numero dei contagi e la velocità di trasmissione.


Un virus più contagioso del solito

Tradizionalmente, il virus influenzale stagionale ha un valore R0 medio di 1,2 — cioè ogni persona infetta contagia mediamente 1,2 individui. Quest’anno, però, la variante H3N2 mostra un R0 stimato di 1,4, un incremento del 15% nella capacità di trasmissione.

Come spiega Lewis:

“In termini pratici, se 100 persone normalmente infettano 120 altre persone, quest’anno ne potrebbero contagiare 140. È un ritmo di crescita notevolmente più rapido”.


Regno Unito e Giappone in allerta: vaccinazioni e misure urgenti

Nel Regno Unito, il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) ha già lanciato un appello a vaccinarsi, definendo l’attuale situazione un possibile “inverno brutale”. Christophe Fraser, esperto del Pandemic Sciences Institute dell’Università di Oxford, ha dichiarato:

“È molto probabile che sarà una delle peggiori stagioni influenzali degli ultimi dieci anni. I casi stanno aumentando e siamo già nel pieno dell’ondata”.

Anche in Giappone si è osservato un incremento precoce dei contagi, con alcune scuole chiuse temporaneamente per contenere la diffusione del virus.


Australia come campanello d’allarme

Altri Paesi dell’emisfero australe, come l’Australia — che sperimenta la stagione influenzale prima dell’Europa — hanno registrato una delle peggiori stagioni mai viste, con alti tassi di ospedalizzazione. Sebbene il ceppo dominante fosse diverso, gli esperti ritengono che le condizioni di diffusione globale possano replicarsi anche nell’emisfero nord.

“L’H3N2 è sempre stato uno dei virus influenzali più aggressivi, con un impatto significativo soprattutto tra anziani e bambini”, ha ricordato la virologa Nicola Lewis.


Vaccinarsi resta la migliore difesa

Nonostante le mutazioni, gli esperti insistono sull’importanza della vaccinazione antinfluenzale, che può comunque offrire una protezione parziale e ridurre la gravità della malattia.

Fraser ha sottolineato che “una protezione parziale è comunque meglio di nessuna protezione”, ricordando che i vaccini attuali, pur non perfettamente allineati al nuovo ceppo, riducono significativamente il rischio di complicanze gravi.

Stephen Griffin, virologo dell’Università di Leeds, ha aggiunto:

“È essenziale aumentare la copertura vaccinale e adottare misure preventive negli spazi pubblici e negli ospedali. L’influenza è meno contagiosa del Covid, ma le precauzioni restano fondamentali per limitare i contagi”.


Sintomi più intensi e durata maggiore

I sintomi dell’H3N2 mutato sono simili a quelli dell’influenza classica — febbre alta, dolori muscolari, affaticamento e tosse — ma in molti casi risultano più intensi e prolungati.
In Australia, ad esempio, i pazienti hanno riportato episodi di stanchezza persistente e febbre improvvisa.

Gli esperti invitano chiunque presenti sintomi a restare a casa e consultare il medico, evitando la diffusione del virus soprattutto tra le categorie più fragili.


In sintesi: cosa aspettarsi nei prossimi mesi

Tutti gli indicatori suggeriscono che la stagione influenzale 2025 sarà più precoce, più lunga e più intensa del solito.
Il consiglio unanime degli esperti è di vaccinarsi entro novembre, mantenere buone abitudini igieniche e prestare particolare attenzione ai soggetti vulnerabili.

“Non possiamo evitare completamente il contagio”, ha concluso Lewis, “ma possiamo ridurre significativamente l’impatto del virus sulla popolazione”.

Di Renato Valdescala

Esperienza nello sport e nella cronaca locale con quotidiani salernitani dal 1990. Con il tempo si è dedicato alla cronaca estera analizzando i fatti di maggiore rilievo con spirito critico e irriverente. Si occupa anche di approfondimenti di cronaca nazionale.

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