Alberto TrentiniAlberto Trentini

La visita in carcere a Trentini e Burlò: cosa è successo davvero

L’ambasciatore d’Italia a Caracas, Giovanni De Vito, ha effettuato una nuova visita consolare ad Alberto Trentini, il cooperante italiano detenuto in Venezuela da oltre un anno. Durante l’ispezione diplomatica, De Vito ha incontrato anche un secondo connazionale, Mario Burlò, anch’egli in detenzione nel Paese sudamericano.

Secondo quanto riferito alla Farnesina, Trentini è apparso «con un umore migliore rispetto alla volta precedente», un elemento definito “incoraggiante” dai funzionari italiani. La visita rientra nella strategia politico-diplomatica che da mesi vede impegnati direttamente la premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Il caso Trentini: perché è ancora in carcere da oltre un anno

Il cooperante italiano è detenuto dal 2023 in circostanze che Roma ha definito più volte «ingiuste». La vicenda è stata al centro di interrogazioni, pressioni politiche e contatti diplomatici ad alto livello, ma finora senza sbocchi risolutivi.

La nuova visita di De Vito ha l’obiettivo di monitorare le condizioni del connazionale, verificare eventuali violazioni e mantenere alta l’attenzione diplomatica sul caso.

La strategia del governo Meloni e il ruolo di Tajani

Fonti della Farnesina confermano che Meloni e Tajani hanno “rafforzato nelle ultime settimane” il dialogo con Caracas per ottenere il rilascio dei cittadini italiani arrestati, definendo la loro liberazione una “priorità diplomatica”.

Il governo punta anche sulla collaborazione con altri Paesi europei che hanno ottenuto risultati positivi in casi analoghi, come quello del cooperante francese Camilo Castro, liberato di recente.

L’attacco del Partito Democratico: «L’Italia è in ritardo»

La visita dell’ambasciatore non placa le critiche dell’opposizione. Il Partito Democratico ha presentato alla Commissione Esteri una interrogazione urgente firmata da Provenzano, Amendola, Boldrini, Porta e Quartapelle.

I deputati parlano apertamente di «lentezza dell’iniziativa politica e diplomatica italiana», soprattutto alla luce del risultato ottenuto dalla Francia.

Il caso Vignali: la missione saltata che fa discutere

Al centro della polemica c’è anche la mancata missione in Venezuela di Luigi Vignali, inviato speciale del governo per le detenzioni all’estero. La missione, prevista e poi sfumata, ha generato dubbi e critiche.

Il PD chiede a Tajani di chiarire i motivi dello stop e di riprogrammare immediatamente la visita, definendola «utile e necessaria» per accelerare la liberazione di Trentini.

L’appello al governo: «Serve un intervento immediato»

I parlamentari dem invitano la Farnesina a valutare:

  • una nuova missione diplomatica urgente;
  • un coinvolgimento diretto di Vignali o di un altro inviato speciale;
  • un ampliamento delle iniziative di pressione politica;
  • un maggiore coordinamento con Parlamento e famiglie.

La richiesta condivisa: riportare Trentini a casa

Nonostante i toni accesi, il PD ribadisce la disponibilità a collaborare:
«Sosterremo qualunque iniziativa utile a riportare a casa il nostro cooperante».

Il caso, ormai di rilevanza nazionale, resta aperto e sotto pressione crescente.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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