La difesa: ‘Le immagini confermano ciò che disse all’epoca’
Le fotografie che ritraggono Andrea Sempio nei pressi della villetta di via Pascoli la mattina dell’omicidio di Chiara Poggi tornano al centro del dibattito investigativo. Secondo l’avvocato Liborio Cataliotti, legale del 37enne, quegli scatti rappresentano un elemento che “rafforza la credibilità” del racconto fornito dal suo assistito sin dalle prime fasi dell’inchiesta sul delitto di Garlasco. Il legale parla apertamente di immagini che avrebbero un valore “banalmente confermativo”, sostenendo che mostrino esattamente ciò che Sempio riferì all’epoca, prima che emergessero sospetti, dubbi e ricostruzioni alternative.
Cataliotti sottolinea anche un secondo punto che, a suo giudizio, meriterebbe analogo approfondimento: il controllo del tragitto mattutino verso il parcheggio in cui Sempio avrebbe timbrato, pagato e ottenuto lo scontrino che da anni rappresenta il suo discusso alibi. Un riscontro che, secondo la difesa, fugherebbe definitivamente ogni dubbio sulla genuinità di quel ticket.
Le fotografie recuperate e consegnate ai carabinieri
Le immagini, scattate il 13 agosto 2007 e rimaste inedite fino a oggi, sono riemerse dopo il recupero di un hard disk appartenente a una fotografa locale. Negli scatti, pubblicati sul canale YouTube “Bugalalla Crime”, Sempio appare prima all’interno di un’auto alle 15.53 mentre parla con una cronista, poi in strada, con una maglietta nera e i capelli molto lunghi, accanto al padre. In quelle stesse scene compaiono anche alcuni parenti della vittima, presenti nelle ore concitate successive al ritrovamento del corpo.
Convocata dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, la fotografa ha consegnato il materiale, che ora entra ufficialmente nella disponibilità dell’inchiesta condotta dalla Procura di Pavia. Le foto potrebbero rivelarsi utili soprattutto per comprendere chi fosse effettivamente presente ai rilievi effettuati all’epoca, più che per aggiungere elementi sostanziali sulla responsabilità del delitto.
La difesa: “Nessuna sorpresa, quelle immagini confermano ciò che Sempio disse allora”
L’avvocata Angela Taccia, che assiste Sempio insieme a Cataliotti, minimizza la portata delle “nuove” foto. A suo avviso, non aggiungerebbero nulla di realmente inedito alla vicenda, se non la conferma visiva di quanto Sempio dichiarò già nel 2007. Taccia ribadisce che il ragazzo spiegò fin da subito di essere passato il pomeriggio in via Pascoli in auto con il padre, di essere tornato da solo intorno alle 16 dopo aver appreso dalla stampa che una ragazza era stata trovata morta, e di essere poi rientrato una terza volta, ancora con il padre, quando ormai il nome di Chiara circolava tra i presenti.
Il padre, Giuseppe Sempio, confermò allora punto per punto quella sequenza, sostenendo che il figlio fosse rientrato a casa sconvolto dopo aver appreso la notizia e che, insieme, fossero poi tornati davanti alla villetta.
L’alibi del parcheggio e l’attesa della perizia genetica
La difesa si augura che, così come per le fotografie del pomeriggio, possano emergere immagini o registrazioni anche dalla piazza Ducale di Vigevano, teatro del presunto passaggio mattutino di Sempio per ritirare lo scontrino del parcheggio. È su quel ticket, infatti, che gli inquirenti concentrano da tempo molti dei loro dubbi, insieme a una serie di altri elementi: la nota impronta 33, le telefonate alla famiglia Poggi, la ricostruzione aggiornata della scena del crimine e l’inchiesta per corruzione che sfiorò l’allora procuratore pavese Venditti. Tutti tasselli che la Procura valuta in vista di una possibile richiesta di rinvio a giudizio.
Nelle prossime ore è atteso il deposito della perizia genetica della biologa Denise Albani, chiamata a valutare il DNA parziale rilevato sotto le unghie di Chiara. Si tratta di un profilo definito “misto, non consolidato”, che la perita ha già chiarito non poter essere attribuito a una singola persona, ma a una linea maschile familiare, compatibile con l’aplotipo Y dei Sempio secondo le indiscrezioni legate agli studi biostatistici. Un passaggio cruciale, che potrebbe influenzare le prossime mosse della Procura.

