Una città ferma davanti a una rosa bianca
Una rosa bianca legata a un semaforo, con un nastro dello stesso colore. È il segno silenzioso lasciato da qualcuno in corso Tardy e Benech, a Savona, nel punto esatto in cui Valentina Squillace ha perso la vita. Un gesto semplice, ma carico di dolore, che racconta meglio di qualsiasi parola lo stato d’animo di una città sconvolta.
Valentina aveva 22 anni, viveva a Savona con la famiglia e frequentava il quarto anno di Giurisprudenza all’Università di Genova. Una giovane vita spezzata in pochi istanti, mentre attraversava la strada per iniziare una giornata come tante.
La dinamica dell’incidente: travolta e trascinata dal mezzo pesante
Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente è avvenuto intorno alle 8:00 del mattino di martedì 16 dicembre. La studentessa stava attraversando sulle strisce pedonali all’incrocio tra corso Tardy e Benech, via Servettaz e via De Amicis, quando è stata agganciata da un tir diretto al porto di Savona.
L’impatto è stato devastante. Valentina sarebbe stata trascinata per diversi metri senza che l’autista del mezzo pesante si rendesse immediatamente conto di quanto accaduto. A richiamare l’attenzione del conducente sarebbe stato un passante, che lo ha costretto a fermarsi. All’arrivo dei soccorsi, però, per la 22enne non c’era più nulla da fare: è morta sul posto.
Autista sotto choc e accertamenti in corso
La polizia locale di Savona ha immediatamente chiuso il tratto di strada e avviato i rilievi per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente. L’autista del tir, apparso sotto choc, è stato sottoposto ai primi accertamenti. Tra le verifiche disposte figura anche l’analisi del telefono cellulare, per chiarire se fosse in uso al momento dell’impatto.
Il mezzo pesante è stato posto sotto sequestro, mentre proseguono le indagini per stabilire eventuali responsabilità.
Aperto un fascicolo per omicidio stradale
La Procura di Savona ha aperto un fascicolo per omicidio stradale, affidando il caso al sostituto procuratore Chiara Venturi. Il conducente del tir è stato iscritto nel registro degli indagati, un atto dovuto per consentire tutti gli accertamenti necessari.
Non è stata disposta l’autopsia, ma l’inchiesta mira a chiarire se la giovane stesse attraversando con il semaforo verde e se il camion, rimasto bloccato nel traffico dell’incrocio, abbia poi ripreso la marcia senza accorgersi della sua presenza.
Una strada già segnata da tragedie
Corso Tardy e Benech è considerata da anni una delle arterie più pericolose della città. È una via di scorrimento fondamentale per i mezzi pesanti diretti al porto di Savona, con un traffico intenso di tir.
Nel 2005, nello stesso tratto, perse la vita Federica Barbiero, vigilessa di 28 anni di Cengio, travolta durante un servizio di scorta a un convoglio militare. Un precedente che oggi torna dolorosamente alla memoria, alimentando interrogativi sulla sicurezza di quella strada.
Chi era Valentina Squillace
Valentina era una ragazza solare, descritta dagli amici come estroversa, loquace e piena di entusiasmo. Amava viaggiare e guardava al futuro con determinazione. Dopo il diploma all’Istituto Boselli-Alberti di Savona nel 2022, aveva intrapreso con convinzione il percorso universitario a Genova ed era iscritta al quarto anno.
La notizia della sua morte si è diffusa rapidamente in città, lasciando sgomenti amici, conoscenti e semplici cittadini. Sui social si moltiplicano i messaggi di cordoglio: parole semplici, cariche di affetto e incredulità, per una giovane vita spezzata troppo presto. “Ci siamo conosciute ai bagni qualche anno fa ed ho conosciuto anche i tuoi splendidi genitori e il tuo fratellino. La vita è ingiusta” – il ricordo di un’amica.
L’ultimo saluto
I funerali di Valentina Squillace si terranno venerdì 19 dicembre alle ore 10:00 nella chiesa di Santa Maria della Neve, in via Saredo. Savona si prepara a fermarsi, ancora una volta, per salutare una figlia che non tornerà più.

